Stop al Tor des Géants, delusione tra gli atleti e polemiche sul web

La decisione, senz’altro molto sofferta, di chiudere la sesta edizione del Tor des Géants in anticipo per motivi di sicurezza legati alle “condizioni meteo in peggioramento”, non ha riscosso entusiasmo da parte dei 500 concorrenti ancora in gara.
Bus in partenza per riportare gli atleti verso Courmayeur
Sport

Stanchi e delusi. Qualcuno anche arrabbiato. La decisione – senz’altro molto sofferta – di chiudere la sesta edizione del Tor des Géants in anticipo per motivi di sicurezza legati alle “condizioni meteo in peggioramento” non ha comprensibilmente riscosso entusiasmo da parte dei 500 concorrenti ancora in gara. Fermati ieri sera alle ore 20, hanno sperato di ripartire questa mattina ma così non è stato.

Peter Kienzl, forte atleta altoatesino bloccato al punto di ristoro di Saint-Rhémy-en-Bosses quando era nono in classifica, racconta che “la prima notte in particolare è stata difficile: ha nevicato, era freddissimo, poi ha fatto una mezza giornata di bel tempo e di nuovo pioggia. E’ stata molto dura. Per carità, è giusto fermarsi se non ci sono le condizioni di sicurezza, però ecco, la delusione rimane”.

Amareggiato anche Oscar Perez, già vincitore al Tor, arrivato ieri al Rifugio Frassati alle 21. Era settimo in classifica, non lo hanno lasciato proseguire oltre. “Mancavano solo 10km – scrive su Facebook – un vero peccato dopo lo sforzo che ho fatto per 320 km con la caviglia gonfia per arrivare alla meta”.

Deluso e un po’ rassegnato anche Giancarlo Annovazzi, primo dei valdostani, con una classifica finale che lo colloca al 13° posto. "Peccato, nonostante un’infiammazione al tendine tibiale stavo ancora piuttosto bene ed ero in rimonta, tanto che avevo preso la Zimmermann (11°)", ci spiega accettando comunque "una decisione che sicuramente sarà stata molto ben ponderata".

E proprio la svizzera, vincitrice della classifica femminile, commenta così lo stop alla gara: "Sono un po’ triste e anche frustrata, perchè alla fine l’obiettivo di ogni trailer è finire la corsa – spiega Denise Zimmermann – ma penso che l’organizzatore abbia fatto la cosa giusta, perché eravamo già da moltissime ore sotto la pioggia, la neve, il vento e la nebbia".

Pesanti le critiche del Team Kratos, in gara con la top runner Cecilia Mora e con Roberta Orsenigo. "Dopo 12 ore la gara è ufficialmente annullata – scrivono sulla pagina Facebook – Tutti sono arrabbiati perché nei giorni scorsi quelli che sono arrivati fin qui hanno veramente rischiato la vita e hanno visto la faccia della morte. Ora sono stati fermati per 4 gocce e 2 nuvole che oscuravano il sentiero".

Anche su Twitter non mancano i commenti di disappunto. “Tor sospeso definitivamente per maltempo – scrive il giornalista de La Stampa, Giorgio Macchiavello – evito di scrivere parolacce qui, ma ne sto dicendo tante”.

Non solo gli atleti, ma anche i tanti tifosi e appassionati di corsa in montagna che hanno seguito la corsa in questi giorni, questa mattina hanno animato la discussione sul web, tra forum e social network. Anche se a dire il vero, sulla questione il pubblico è molto diviso: da una parte c’è chi non risparmia critiche all’organizzazione per la decisione di interrompere la corsa, dall’altra c’è chi la difende, mettendo comunque la sicurezza degli atleti davanti a tutto. E in molti si chiedono infine: "Ma non erano previsti dei percorsi alternativi? E perchè non sono stati adottati?"

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