Chissà quale tensione dovrà contenere il Cinema Giacosa di Aosta che domani ospiterà il Congresso nazionale annuale dell’Union Valdotaine. La giornata, alla quale saranno presenti 593 delegati, in rappresentanza di 75 sezioni, sarà dedicata ai 60 anni di attività del movimento politico autonomista con un programma che vede alle 8,30 del mattino l’inizio dei lavori con i saluti del presidente della sezione “Aoste Ville” e del sindaco di Aosta, gli interventi dei rappresentanti delle altre forze politiche e dei sindacati, le relazioni del presidente dell’Union Valdotaine, del Consiglio regionale, della Regione e del senatore valdostano. Il pomeriggio, invece, momento più caldo del congresso, sarà a porte chiuse, e darà spazio al dibattito. Un dibattito che si preannuncia molto interessante.
Di fatto quale sia il clima in casa Union lo si è potuto vedere proprio durante l’ultimo Consiglio regionale: prima con i franchi tiratori sul voto per la nomina di Augusto Rollandin nella commissione Paritetica, i consiglieri Borre e Perrin, già mercoledì avevano negato il voto. Poi è stata la volta della consigliera Adriana Vierin, che ha dato un affondo incisivo all’assessore alle Finanze Marguerettaz invitandolo a guardare alle proprie responsabilità e colpe invece di delegarle a tutti, relativamente alla questione Casinò Spa. Insomma, alla vigilia del Congresso i nodi tornano al pettine. Gli insoddisfatti del cambio di Governo sono noti: Borre e Perrin non hanno mandato giù il boccone per il metodo utilizzato durane la crisi di Giunta dei mesi scorsi e anche Vicquéry, da parte sua, ha dovuto lasciare la poltrona per permettere un riequilibrio interno al movimento. Tutti parlano del Congresso come del momento chiarificatore e pacificatore. Le critiche non mancano anche dall’esterno. L’Union Valdotaine aprirà la mattinata anche alle altre forze politiche. In realtà per Giancarlo Borluzzi di Alternativa Sociale l’invito è stato rivolto solo alle forze politiche “che non disturbano“. In un nota, infatti, il referente valdostano di Alternativa Sociale scrive polemicamente “L’UV invita solo chi non disturba il medievale integralismo manovratore“. Non sarà presente al dibattito del Congresso, perché non invitato, nemmeno il fuoriuscito ex presidente della Giunta Robert Louvin, che durante una pausa dei lavori dell’ultimo Consiglio comunale di Aosta, polemizzava sul fatto, evidenziando l’incongruenza di un movimento che si dice democratico e apre le porte del proprio Congresso alle forze politiche, tranne poi chiuderle nel momento in cui le cose si fanno interessanti. Saranno le decisioni assunte nel pomeriggio di domani a delineare il panorama politico dei prossimi mesi, sicuramente per quanto riguarderà la “maggioranza di Governo” ma soprattutto relativamente alla compattezza del movimento.