Va in archivio il congresso straordinario dell’Uv senza grandi sorprese.
La tre giorni di Saint-Vincent si chiude con l’elezione dell’unico candidato alla presidenza della vigilia: Guido Césal.
278 i voti sui 413 disponibili per il capogruppo unionista in consiglio regionale sul quale si concentrano ora le speranze di unità e di equilibrio fra le correnti e posizioni interne al movimento.
E l’ex sindaco di Morgex, conscio del lavoro che lo attende, ringrazia e sottolinea ?sarò il presidente di tutti anche di coloro che non mi hanno votato?.
Riparte quindi da qui l’Union Valdotaine senza la paventata scissione, con la conferma dell’attuale governo regionale, delle attuali alleanze, con la volontà di riconcialiazione con gli ex iscritti e con la nuova apertura ai Ds- Gauche Valdotaine.
Sul piano del dibattito, i tre giorni di congresso, pur senza i toni infiammati di quello dell’ottobre scorso al Giacosa, hanno comunque fatto a tratti scaldare la platea.
Dagli interventi critici di Adriana Viérin, Pino Cerise, Francesco Stevenin a quelli più attesi delle due anime del partito, Dino Viérin e Augusto Rollandin o ancora a quello che sa quasi di sfogo dell’ex Presidente, Manuela Zublena.
?Sono colpevole di avere aspettato troppo a dire che questo movimento è in crisi? sottolinea Adriana Viérin e gli fa eco l’altro Viérin, Dino, che parla di ?perdita di identità dell’Uv, confusione dei ruoli, scelte non condivise, personalismi, conflittualità?.
?E’ tempo di tornare alla politica e di dare risposte al popolo valdostano – ribadisce Dino Viérin – che nelle ultime elezioni ci ha tolto il consenso e ci ha chiesto di cambiare linea politica?.
Emozionato il discorso dell’ex Senatore Rollandin che ironizza “Ero convinto – dice – di avere tre nomi, Augusto, Claudio, Arduino ora ho scoperto di averne un quarto: Sebastiano?, riferendosi al santo condannato a morte mediante il supplizio delle frecce.
Sulla sconfitta elettorale del 9 e 10 aprile scorso, Rollandin dice di ?non avere rancori contro chi, unionista e anche tra i consiglieri regionali, non mi ha sostenuto? anche se poi non mancano nel suo discorso le critiche proprio verso chi ha remato contro: ?sono stato ingenuo – sottolinea – perché ho creduto che in campagna elettorale si dovesse parlare di politica e di quanto realizzato in cinque anni al Senato.? ? Chiariamo una volta per tutte – continua l’ex Senatore – che un anno fa non sono stati A e B, riferendosi a se stesso e a Viérin, a far cadere il presidente della Giunta, Perrin?.
Si congeda infine dalla presidenza del mouvement Manuela Zublena con una dura critica ?Non sono qui a giocare il ruolo della vittima – dice – non sono io la vittima è il Mouvement a esserlo.?
Punta poi il dito l’ex presidente, contro “l’esasperazione delle contrapposizioni interne” che hanno fatto sì “che alcune decisioni venissero prese fuori dalle sedi del movimento, mentre tutte le mie scelte e le mie determinazioni sono state finalizzate a favorire il confronto”.