"La legge regionale che disciplina le elezioni in Valle d’Aosta è stata studiata con un’assoluta mancanza di rispetto per la democrazia e la partecipazione per altri motivi molto poco nobili". Il Movimento 5 Stelle in un post critica l’attuale legge elettorale regionale. Superato lo scoglio delle 300 firme per prendere parte alle prossime elezioni politiche, i grillini guardano alle regionali, dove però le firme richieste sono 1000.
"Se facciamo un rapido conto in Valle – scrive il Movimento 5 Stelle valdostano – è richiesto un numero di firme uguale a quello di una regione con 500.000 abitanti. Peccato che siamo solo in 129.000 e che quindi, in base alla partecipazione alle ultime elezioni, ci vogliano le firme di circa il 2% dei votanti solo per poter presentare la lista!"
In caso di elezioni anticipate, ipotesi che da più parti in questi giorni viene ventilata, "non è prevista nessuna norma di dimezzamento del numero delle firme richieste e non sono nemmeno definite le modalità e i termini entro i quali effettuare la raccolta delle firme."
Critico il giudizio anche sul 5% di voti come limite per aver diritto ad una poltrona, sulla residenza minima di un anno in Valle per poter votare e essere votati e sulle tre preferenze. "Questo fatto implica un pericoloso controllo del voto – scrive il Movimento – in Comuni con pochi abitanti dove “alcuni partiti e movimenti” compilano delle vere e proprie liste con le combinazioni per poter verificare chi li ha votati nel rispetto di un vero e proprio codice mafioso."
Infine guardando alla neonata Uvp i grillini contestano la possibilità prevista dall’attuale legge al consigliere regionale in carica che costituisca un gruppo in consiglio autonomo prima della scadenza elettorale di presentarsi alle successive elezioni senza dover raccogliere le firme previste. "Un privilegio che è del tutto ingiustificato ma che va sempre nell’ottica di assicurare la poltrona alle stesse persone del giro", sottolineano i grillini.