L’uomo ritrovato a Fénis è stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco, sparato al collo
Morte per un colpo d’arma da fuoco, sparato al collo. E’ la novità emersa oggi dal completamento, all’ospedale di Aosta, dell’esame autoptico affidato al medico legale Roberto Testi sul corpo semi-carbonizzato ritrovato sabato scorso, 19 agosto, in una radura a Fénis, per cui la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio.
L’analisi compiuta dal professionista incaricato dal pubblico ministero Eugenia Menichetti, cui si aggiungono gli accertamenti radiologici svolti ieri pomeriggio dallo specialista Davide Machado, ha condotto a rivalutare l’ipotesi iniziale, che vedeva come fatali le (almeno) due coltellate di cui il cadavere presenta segni tra la spalla sinistra e il collo.
Il proiettile non è stato ritrovato e nemmeno frammenti di esso, a quanto si apprende, sarebbero stati rinvenuti nel corpo dell’uomo ancora senza nome. Altri dettagli emersi, come una frattura significativa nella zona mediale del corpo, tra il bacino e la colonna vertebrale, e traumi al costato sarebbero successivi alla morte e relativi, magari, al tentativo di trasportare la vittima.
Prende quindi corpo uno scenario per cui l’omicidio potrebbe essersi consumato altrove, con il pianoro a pochi passi dal torrente Clavalité e dal canale Saint-Clair, a Le Ferreun di Fénis, individuato come punto ove far scomparire il cadavere. Un’operazione avvenuta, secondo gli inquirenti, prima del violento temporale che si è abbattuto sulla media valle nel pomeriggio di venerdì 18.
Se il violento acquazzone ha cancellato le tracce del liquido eventualmente usato per appiccare le fiamme, tale previsione resta valida in forza di un orologio rinvenuto poco distante dalla vittima, perché strappato forse da un animale selvatico che ha attaccato il corpo (fatto cui è riconducibile anche la mutilazione alla mano sottolineata inizialmente).
Parallelamente alle risultanze dell’autopsia, le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo si concentrano infatti su un’automobile notata, venerdì pomeriggio, da più persone lungo la pista ciclabile non lontana dal punto ove è avvenuto il ritrovamento choc.
Il mezzo era guidato da un uomo, ma non è escluso che ci fossero anche dei passeggeri. Pare che tra il conducente e un pedone si sia pure acceso un alterco sul percorrere con un veicolo un tratto stradale in cui vige il divieto di transito.