Masso sull’auto di Michel Chabod, riaperte le indagini
Le indagini sul grave incidente che il 16 marzo del 2011 coinvolse l'ingegnere Michel Chabod, 41 anni, di Valsavarenche, andranno avanti. Il pm di Aosta Giancarlo Avenati Bassi ha revocato la richiesta di archiviazione avanzata dal pm sospeso Pasquale Longarini e dall'ex procuratore capo Marilinda Mineccia in merito a una delle inchieste aperte sull'incidente. Il gup Davide Paladino, durante l'udienza di opposizione all'archiviazione che si è svolta stamane, ha quindi restituito il fascicolo al pm, che proseguirà le indagini.
Gli indagati, per disastro colposo, sono: il proprietario del terreno da cui si staccò la grossa pietra, Gabriele Gianni, 76 anni, di Aosta, l'affittuaria del campo, Anna De Santis, 48 anni di Aosta, l'allora sindaco Roberta Quattrocchio, 52 anni, Augusto Rollandin e Giovanni Bondaz (presidenti della Regione a ridosso degli anni in cui la strada fu allargata) e il progettista Luciano David, 71 anni, di Villeneuve.
Erano le 8 di mattina del 16 marzo 2011 quando, sotto una pioggia a dirotto, un enorme masso si staccò a monte della strada comunale tra Villeneuve e Aymavilles travolgendo la Fiat Sedici sulla quale viaggiava Michel Chabod, 41 anni ingegnere di Valsavarenche. L'uomo rimase schiacciato e intrappolato tra le lamiere riportando gravissime lesioni.
A presentare opposizione alla richiesta di archiviazione era stata Assotrasporti. Secondo l’allora Pm Longarini, il reato di disastro colposo non si ravvisava nell’incidente occorso a Chabod. Gli “elementi caratterizzanti il disastro – scriveva Longarini nella richiesta – sono, dovendosi fare riferimento, in assenza di una definizione legale, alla nozione comune, l’estensione e la vastità dell’infortunio..” e ancora “per il fatto di recare a sé una rilevante possibilità di danno alla vita o all’incolumità di numerose persone”.