Venerdì 7 giugno alle ore 14 presso l’Università della Valle d’Aosta Gianni Nuti presenta “Pedagogia dell’appartenenza. Il ruolo dell’espressività per una piena cittadinanza delle persone con disabilità”.
La disabilità è un luogo d’incontro con l’Altro dove si definiscono, reciprocamente, le rispettive identità attraverso proposte e negazioni, consonanze e dissonanze.
Pedagogia dell’appartenenza
Il ruolo dell’espressività per una piena cittadinanza delle persone con disabilità. Il tema della disabilità è qui pensato come luogo d’incontri con “l’altro” dove si definiscono, reciprocamente, le rispettive identità attraverso proposte e negazioni, che travalicano le fragilità di ciascuno. Per incrementare gli strumenti dell’educazione, occorre cercare le radici della comunicazione umana nelle relazioni affettive neonatali, dove sta la matrice delle attività espressive e artistiche.
Come osserva Caldin nella sua prefazione, “desiderio e mancanza, immaginario e temporalità, improvvisazione e rassicurazione, melodia e ritmo, anticipazione e variazione costituiscono alfabeti che ci pervadono, ci riguardano e investono anche le persone con disabilità, “viaggiatori inattesi”.
Attraverso le arti performative (musica, danza, teatro), la scuola può facilitare una piena inclusione cogliendo le risonanze espressive che muovono le persone l’una verso l’altra, senza discriminazioni, prima e oltre le parole.