Per il nuovo maneggio di Aosta si punta al coinvolgimento dei privati

21 Novembre 2024

Coinvolgere i privati per la costruzione e la gestione del nuovo maneggio di Aosta, in regione Tzambarlet. È quanto prevede la bozza di accordo di programma tra il Comune e la Regione – che ha riconosciuto l’interesse regionale dell’impianto – discussa ieri dalla seconda commissione consiliare Opere pubbliche del Comune.

Per il rifacimento della struttura, sulla base di quanto indicato nello studio di fattibilità redatto dall’amministrazione comunale e presentato alla Regione, servono 4,7 milioni di euro. “La giunta regionale ha deliberato di un finanziamento per un importo di 2,5 milioni di euro, pari al 49% del costo dell’opera – spiega il segretario generale del Comune, Stefano Franco -. Ora l’iter della legge regionale prevede la sottoscrizione di un accordo di programma in cui si prevede che la realizzazione dell’opera sia demandata al Comune di Aosta, tentando, in una prima fase, il coinvolgimento di un operatore economico privato, secondo la formula del partenariato pubblico privato, che si farà carico della somma mancante”.

La bozza dell’accordo, esaminata dalla commissione consiliare, è stata redatta dopo la convocazione, nel mese di settembre scorso, della Conferenza di programma a cui hanno partecipato i rappresentati del Comune e della Regione. “Si tratta di una fase preliminare per permettere all’amministrazione regionale di poter impegnare le risorse entro l’anno e poter avviare l’iter per la realizzazione dell’impianto”, aggiunge il segretario generale. Toccherà poi al Comune lanciare una manifestazione di interesse rivolta ai privati – che si occuperanno anche della gestione della struttura per almeno 20 anni – sulla base della progettazione approvata dalla Regione. Si tratterà di un maneggio coperto e attrezzato per lo svolgimento delle varie discipline, dal salto a ostacoli al dressage. Una volta individuato il privato, per i lavori di realizzazione si stima un anno di tempo.

“Se il coinvolgimento dei privati non dovesse andare a buon fine, come è successo spesso ultimamente, c’è un piano B per l’integrazione delle risorse mancanti? Si spera in un altro Pnrr?”, chiede la consigliera Roberta Balbis di La Renaissance Valdôtaine, dai banchi dell’opposizione. “Il maneggio potrà essere realizzato con risorse comunali nella parte che non sarà finanziata del privato – risponde Franco -. Il finanziamento regionale sarà comunque garantito”. L’assessora comunale allo Sport, Alina Sapinet, aggiunge che “con la manifestazione di interesse le opere vengono costruite e realizzate in meno tempo rispetto a quelli della pubblica amministrazione. Siamo speranzosi di poter trovare un partner privato, anche perché l’equitazione tra tutti gli sport è tra i più economicamente sostenibile per un privato. Se così non sarà troveremo il modo di far rivivere quell’area”.

Il consigliere della Lega, Sergio Togni, punta il dito contro “il continuo spoglio della cosa pubblica a favore dei privati”. “Il partenariato pubblico privato va nella direzione di avere una gestione più lunga e più sicura del bene – chiude il presidente della commissione, Pietro Varisella -. Non è vero che il Comune abdica a gestire le cose ma se viene fatto un affidamento per sei anni per poi avere ricorsi su ricorsi una gestione più lunga, per vent’anni, è auspicabile”.

La bozza dell’accordo di programma è stata approvata con quattro voti favorevoli della maggioranza e due astensioni dei commissari di opposizione.

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