Era accusato di essersi messo alla guida del suo autoarticolato sotto l’effetto di cocaina. Questa mattina, venerdì 18 dicembre, il giudice monocratico di Aosta, Marco Tornatore, ha assolto, "perché il fatto non sussiste", D. T., di 37 anni, di Busto Arsizio. A chiedere l’assoluzione è stato lo stesso pubblico ministero.
D. T. era alla guida di un Tir, che trasportava cavalli da polo e che, nel luglio dello scorso anno, si è ribaltato in una scarpata, sull’autostrada A5, all’altezza di Hône. Dai primi accertamenti era risultato positivo alla cocaina. Nell’incidente rimasero ferite quattro persone e morirono dieci cavalli.
"Le analisi tossicologiche effettuate presso il laboratorio di Ivrea – spiegano i difensori dell’imputato l’avvocato Giuseppe Santobuono e il collega Giancarlo Trabucci – erano state eseguite utilizzando il metodo immunoenzimatico, che non ha nessun valore legale. Il nostro cliente non aveva mai assunto cocaina e lo abbiamo dimostrato. Tutta questa storia lo ha gravemente danneggiato. Ha avuto non pochi problemi, anche la sua azienda di famiglia ne ha risentito. Non solo: anche la dinamica dell’incidente non è stata fatta nel modo corretto".
Infatti, secondo l’accusa, il Tir avrebbe sbandato tamponando così un fuoristrada, con a bordo due persone. La difesa, invece, sostiene che il conducente del fuoristrada si era immesso in carreggiata senza dare la precedenza.
Ora, i proprietari dei cavalli hanno fatto causa all’imputato, che però è pronto a dimostrare che l’incidente non era stato provocato da lui.