Causa civile sull’incidente all’ingegner Chabod, emerge un’ipotesi di transazione
All’indomani delle prime sentenze penali per l’incidente di cui, il 16 marzo 2011, rimase vittima l’ingegner Michel Chabod, a Torino ha preso il via il giudizio civile di secondo grado legato al sinistro che ha reso gravemente invalido il 41enne di Valsavarenche. A quanto si apprende, è emersa una proposta transattiva, avanzata dall’assicurazione del Comune di Villeneuve, di concerto con la Regione Autonoma Valle d’Aosta e con il professionista occupatosi dei lavori di ammodernamento della strada su cui crollò il masso che colpì l’auto di Chabod.
Nell’udienza di oggi, in Corte d’Appello, era in programma la discussione della richiesta di sospensiva, presentata dall’amministrazione regionale, della sentenza con cui il giudice Eugenio Gramola, il 2 gennaio scorso, aveva stabilito la responsabilità del progettista Luciano David, della Regione (committente dell’opera) e del Comune (proprietario dell’arteria), stabilendo risarcimenti di oltre 1 milione 528mila euro per la vittima dell’incidente e di 48mila euro per l’ex moglie (in quest’ultimo caso, a contribuire a rifondare il danno era stato chiamato anche Gianni Gabriele, proprietario del terreno sopra la strada).
Qualora l’ipotesi transattiva trovasse l’accordo delle parti, e fosse quindi oggetto di perfezionamento, non solo verrebbe estinto il giudizio di merito civile (la prossima udienza è prevista per luglio), ma cadrebbe anche la costituzione di parte civile nel processo penale in corso dinanzi al Gup di Aosta, con il conseguente venir meno dell’accusa di lesioni personali colpose mossa al geometra David, all’ex presidente Augusto Rollandin, al già sindaco Roberta Quattrocchio e all’allora dirigente regionale delle opere pubbliche Carlo Berthod.
Resterebbe tuttavia in essere l’imputazione – che la Procura muove ai quattro, nonché a Gianni Gabriele e Anna De Santis (affittuaria del terreno) – di disastro colposo, in relazione ai reati di frana ed attentato alla sicurezza dei trasporti. Alla base della contestazione, sostenuta dal pm Eugenia Menichetti, vi è in particolare la presunta mancata effettuazione di accertamenti geologici prima dell’intervento sulla strada, iniziato nel 1989 e terminato nell’aprile 1990, sulla base del progetto del geometra David concluso nel maggio 1984.
Nel procedimento civile, la Giunta regionale, stabilendo di appellare la sentenza, aveva incaricato della difesa dell’ente l’avvocato Valeria Mazzoletti del foro di Milano, mentre Chabod e l’ex consorte sono rappresentati dai legali Maurizio Riverditi e Lucilla Amerio, del foro di Torino.