"Non un euro è stato utilizzato dai consiglieri per scopi personali, ma tutto è stato destinato all’attività politico-istituzionale". Così in una nota Alpe sulle richieste di rinviio a giudizio. "Alpe ha sempre tenuto a garantire la chiarezza sull’utilizzo dei contributi ai gruppi consiliari e, da parte del gruppo, si è scelto di adottare una contabilità meticolosa e trasparente, che permettesse la tracciabilità di ogni singola spesa."
Il movimento si dice sollevato per la richiesta di archiviazione che riguarda Carlo Perrin ma "sgomento" per le cinque richieste di rinvio a giudizio.
"Malauguratamente – conclude la nota di Alpe – i consiglieri hanno appreso ancora una volta dalle testate giornalistiche della conclusione di questa fase e dei provvedimenti che li coinvolgono, perché nulla è stato comunicato loro personalmente. Attendiamo ora le decisioni del Gup, esprimendo la solidarietà del movimento, convinti che tutti hanno cercato di agire per il meglio."