Denuncia per il furto di un iPhone e foglio di via obbligatorio, i presunti ladri ricorrono al Tar

La vicenda riguarda fatti dello scorso febbraio, quando la Polizia ritenne un autotrasportatore di Bari responsabile del furto di un telefonino, spiccando, anche nei confronti di due colleghi, il provvedimento che imponeva di lasciare la Valle.
I giudici del Tribunale Amministrativo
Cronaca

TAR sempre più in evidenza. Dopo le opposizioni alle interdittive antimafia e ad altre misure di prevenzione simili, il Tribunale Amministrativo della Valle d’Aosta dovrà occuparsi prossimamente di due ricorsi contro altrettanti fogli di via obbligatori emessi dal questore di Aosta, Pietro Ostuni.

Le impugnazioni sono state depositate nella giornata di ieri, mercoledì 10 maggio, e originano da fatti risalenti allo scorso febbraio, all’autoporto di Pollein. Una donna, dopo aver consumato un caffè in un bar del complesso, una volta fuori dal locale si rende conto di aver dimenticato la borsa.

Torna quindi all’interno e, come nel miglior film “poliziottesco” degli anni ’70 dedicato alla criminalità di strada, non ne trova più nemmeno l’ombra. Ad essere cambiata, dai tempi di Tomas Milian e Alberto Farnese, è però la tecnologia. Nella borsa c'era infatti un iPhone, con relativa applicazione di geolocalizzazione per il reperimento in caso di smarrimento o furto.

Le forze dell’ordine, cui la signora dà l'allarme, si affidano proprio a questa per ritrovare il telefono, scoprendo nel giro di poco che è “finito” nelle mani di un autotrasportatore originario di Bari, con precedenti specifici, assieme a due colleghi. Scatta la denuncia, accompagnata, per limitare i rischi di ripetizione del reato, dal foglio di via obbligatorio del questore Ostuni, che intima di lasciare immediatamente la Valle, senza potervi fare ritorno.

Ora, due dei tre destinatari del provvedimento vogliono poter rientrare nella nostra regione: ne chiedono quindi l’annullamento al TAR. Non solo nel merito, ma con domanda cautelare collegiale, mirata cioè ad ottenerne la sospensione fino alla decisione definitiva dei magistrati amministrativi. E il terzo? Contro un atto del genere, l’impugnazione è ammessa "per via gerarchica". Non è quindi escluso che si sia rivolto non al Tribunale amministrativo, ma all’autorità prefettizia, l’altra fonte cui è ammesso ricorrere. 

Un altro ricorso depositato sempre ieri al TAR riguarda la sfera delle forze dell’ordine. In questo caso, però, si tratta di un ex agente della Polizia di frontiera, all'epoca in servizio a Courmayeur (dov'era nel periodo di prova), che impugna il decreto della sua destituzione dall’amministrazione della Pubblica sicurezza, cioè il provvedimento di “licenziamento”, originato da motivi disciplinari. Anche in questo caso, la discussione avverrà in una delle prossime udienze.

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