Effettuata l’autopsia sul corpo del pizzaiolo di Fenis ucciso, indagini anche del Ris di Parma
29 Dicembre 2009
Rimane ancora un mistero la morte del pizzaiolo di Fènis, Armando Tealdi, di 40 anni. I carabinieri, coordinati dal pm Daniela Isaia, aspettano gli esiti dell’autopsia, eseguita oggi, dal professor Roberto Testi e quelli dei reperti trovati sulla scena del crimine, mandati ai Ris di Parma.
Oltre all'autopsia, gli investigatori hanno duplicato il disco rigido del pc della vittima, per analizzare i suoi contatti via e-mail e attraverso i social network come Facebook. "Sulla scena del delitto è stato sequestrato molto materiale – ha spiegato il procuratore – del quale è in corso l'esame tecnico. Ci attendiamo i primi risultati per il 4-5 gennaio. Alcuni esami saranno condotti dai Ris di Parma".
"E' necessario capire la successione cronologica delle ferite sul corpo della vittima – ha aggiunto il magistrato – e attendiamo la relazione finale dell'autopsia (30 giorni). Il procedimento per ora è a carico di ignoti".
Gli investigatori stanno ancora cercando l’auto della vittima, una Skoda Fabia, targata Dl 499XM, con la quale probabilmente l’assassino o gli assassini sono scappati.
Gli investigatori hanno acquisito i tabulati dell'utenza telefonica per accertare con chi la vittima ha parlato la notte del delitto e se il telefono è stato usato successivamente. Il cellulare, inoltre, è sparito. Questa mattina, in procura, è stato sentito il papà della vittima, Romano Tealdi.
"E' un delitto inspiegabile, mio figlio era un bravo ragazzo, timido, riservato. Mai una lite, mai un contrasto. Ho il cuore a pezzi. Ci vedevamo poco, ma ci sentivamo spesso. Era sereno e ci eravamo visti nei giorni scorsi per il Natale. Non conosceva brutta gente: oltre al lavoro, amava stare a casa a guardare la televisione o ad ascoltare la musica". Proprio la musica era la grande passione della vittima: "Aveva studiato al Conservatorio e gli avevo regalato un pianoforte – continua il padre – che a breve avrebbe dovuto portare in Valle d'Aosta".
Per il momento sono aperte tutte le ipotesi.
Gli investigatori stanno ancora cercando l’auto della vittima, una Skoda Fabia, targata Dl 499XM, con la quale probabilmente l’assassino o gli assassini sono scappati.
Gli investigatori hanno acquisito i tabulati dell'utenza telefonica per accertare con chi la vittima ha parlato la notte del delitto e se il telefono è stato usato successivamente. Il cellulare, inoltre, è sparito. Questa mattina, in procura, è stato sentito il papà della vittima, Romano Tealdi.
"E' un delitto inspiegabile, mio figlio era un bravo ragazzo, timido, riservato. Mai una lite, mai un contrasto. Ho il cuore a pezzi. Ci vedevamo poco, ma ci sentivamo spesso. Era sereno e ci eravamo visti nei giorni scorsi per il Natale. Non conosceva brutta gente: oltre al lavoro, amava stare a casa a guardare la televisione o ad ascoltare la musica". Proprio la musica era la grande passione della vittima: "Aveva studiato al Conservatorio e gli avevo regalato un pianoforte – continua il padre – che a breve avrebbe dovuto portare in Valle d'Aosta".
Per il momento sono aperte tutte le ipotesi.