Grand Combin, si fa sempre più concreto il rischio di dover restituire 800mila euro di fondi Ue

14 Giugno 2016

L’Unité des communes Grand Combin si prepara ad aprire il portafoglio. Il Tar ha bocciato oggi la richiesta di sospensiva presentata dall’ente che chiedeva lo stop del procedimento di restituzione di 800mila euro di finanziamenti europei e statali e la rinnovazione delle operazioni di controllo svolte dall’Autorità di Audit. 

I giudici amministrativi spiegano nella sentenza di oggi come "il procedimento volto al blocco dei finanziamenti da erogare ed al recupero delle somme già erogate alla ricorrente non è ancora definito" e "pertanto non sussiste il pericolo attuale di un danno grave ed irreparabile".

I finanziamenti europei contestati alla Grand Combin riguardano una  serie di progetti: "Autour des barrages", "Grand-Saint-Bernard 360°", BTW Biosphère Transfrontalière Val d’Hérens-Valpelline". Secondo la regione Lombardia, che ha il ruolo di capofila nella gestione del progamma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera, ci sono state delle irregolarità sulle spese. In particolare sotto la lente di ingrandimento degli organi di controllo è finito l’affidamento di incarichi aggiuntivi, sempre allo Studio Cortese di Aosta, senza alcun passaggio formale di gara, oltre al bando iniziale di 209 mila euro. 

Venerdì scorso i sindaci dell’Unité erano stati convocati dal Presidente della Regione, Rollandin alla presenza del Coordinatore del Dipartimento Bilancio, Peter Bieler. "Li abbiamo incontrati  – aveva spiegato poco dopo Rollandin – facendogli capire quali erano le difficoltà incontrate come organo di controllo".

 

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