L’arte dei videogiochi raccontata in una mostra

Al centro Saint-Benin di Aosta, la tecnica e la fantasia insiti nella creazione di un videogioco sono abbinate a fotografie, realizzate da Stefano Venturini, di molti beni culturali valdostani.
Cronaca
Un’esposizione sui videogiochi: un'espressione d’arte diversa da quella tradizionale in una mostra che, per la prima volta a livello mondiale, illustra la tecnica e la fantasia insiti nella creazione di un videogioco e abbina le opere di questi artisti a fotografie, realizzate da Stefano Venturini, di molti beni culturali valdostani.
Nuove frontiere tra gioco e bellezza” è il sottotitolo di questa rassegna che riunisce i maggiori artisti di videogames valorizzando le caratteristiche storico-scientifiche, ma anche estetiche delle ambientazioni dei videogiochi: dalla loro creazione, ovvero lo schizzo di un’idea, allo sviluppo tridimensionale della stessa, con scenari e personaggi interamente studiati nei minimi particolari.
Realizzata dall’assessorato regionale alla cultura, l’esposizione ha ricevuto il patrocinio del ministero per i beni e le attività culturali, del Cnr (centro nazionale per la ricerca) e di diverse università ed associazioni impegnate in questo settore.
La conferenza di presentazione, ieri venerdì 22 maggio nella sala conferenze del palazzo regionale, ha visto la partecipazione di molti degli artisti selezionati per questa prima rassegna ed ha preceduto l’inaugurazione ufficiale della rassegna.
Un’idea suggestiva – ha commentato l’assessore all’istruzione e cultura Laurent Vierin che ha abbinato la game art alla realtà locale: i beni culturali della Valle d’Aosta, appartenenti ad epoche storiche diverse, quali quella preistorica, romana, medievale e napoleonica, ben si avvicinano alle ambientazioni che solitamente sono utilizzate da questi artisti per realizzare l’ambientazione dei videogiochi”.
Le opere esposte nella suggestiva cornice del centro Saint–Bénin di Aosta sono un centinaio: quadri, schizzi, interazioni multimediali, video, console, musica, proiezioni, fotografie, ma anche un’animazione in tre dimensioni intitolata “In volo, in Valle”, che vede protagonista Tsandzòn, il piccolo essere che, secondo la tradizione, popola i boschi della nostra regione. Questo folletto, volando su un papiro, simbolo della scrittura che permette di viaggiare nel tempo attraverso le eredità letterarie, guida gli spettatori attraverso i secoli e le bellezze della Valle d’Aosta.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30.

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