Maxi sequestro dei Carabinieri nei confronti di Giuseppe Nirta, il 50enne di Aosta in carcere a Bologna, dopo l’arresto nel 2009 per traffico internazionale di droga. Ad notificare il provvedimento di sequestro anticipato, firmato dal Presidente del Tribunale di Aosta, Massimo Scuffi, sono stati i carabinieri della Sezione di Pg di Torino, in collaborazione con il personale del Ros.
L’atto di sequesto è conseguente all’arresto di Nirta a seguito delle indagini avviate dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, sotto il controllo della D.D.A. della Procura di Torino, avvenuto l’11 giugno 2009 ad Aosta. A finire in carcere era stato anche il fratello di Giuseppe, Domenico Nirta e i nipoti Franco e Roberto Di Donato.
Il sequestro dei beni è conseguente alla proposta di applicazione delle misure di prevenzione personale e patrimoniale. Inoltre gli inquirenti avrebbero accertato una sproporzione tra i redditi dichiarati da Nirta e l’ingente patrimonio a lui riconducibile, che si assume gli inquirenti sospettano sia stato accumulato attraverso le attività illecite.
Tra i beni sequestrati ci sono 3 immobili a Quart (di cui un’abitazione in villaggio Champeille), un magazzino a Charvensod (si tratta di un magazzino), 2 conti correnti bancari e una fiat panda, intestati allo stesso Giuseppe Nirta, 4 terreni a Quart (di cui un vigneto), 3 immobili aBovalino, in provincia di Reggio Calabria, 3 conti correnti bancari e una fiat 500, formalmente intestati alla moglie del Nirta, Francesca Mandarino. Inoltre sono stati sequestrati 2 magazzini ad Aosta, 7 immobili a Quart (di cui un’abitazione in villaggio Rovarey e due in villaggio La Balma), una polizza assicurativa, un deposito titoli e tre conti correnti bancari, quattro rapporti bancari e due conti correnti postali, tutti formalmente intestati ai figli di Giuseppe Nirta.
Il sequestro anticipato sarà oggetto di udienza di convalida fissata per il prossimo 8 gennaio 2013 preso il Tribunale di Aosta.