Omicidio Gilardi, Agostino: “confermo la totale estraneità al delitto”

25 Gennaio 2022

A seguito della notizia della compatibilità del dna estratto sul chewing-gum trovato nell’abitazione dei Giuliano Gilardi, ucciso il 27 dicembre 2011 con diverse coltellate, con quello di Salvatore Agostino, 61enne indagato nel fascicolo sull’omicidio del pensionato di Saint-Christophe, riaperto dalla Procura lo scorso aprile, il diretto interessato – tramite una nota diffusa dai suoi legali, gli avvocati Gianfranco Sapia e Giuseppe Gallizzi – “conferma la propria totale estraneità al delitto”.

Quanto al risultato della perizia effettuata nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dal Gip del Tribunale di Aosta, “osserviamo – aggiungono i difensori – che mentre il DNA del nostro assistito è stato recentemente prelevato, essendosi peraltro il signor Agostino reso disponibile”, quello “ricavato dalla gomma da masticare è stato estratto 10 anni fa”. All’epoca, “né il nostro assistito né i suoi difensori o consulenti parteciparono alle operazioni di estrazione del profilo genetico dalla gomma”.

Pertanto, è sul profilo tecnico dell’accertamento che si concentra l’attenzione del team difensivo dell’indagato, noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti. Per gli avvocati Sapia e Gallizzi sarà infatti doveroso “esaminare scrupolosamente, – continuano – con l’ausilio del nostro perito di parte specialista in genetica, ogni aspetto delle operazioni e risultati dell’estrazione effettuata all’epoca”. Al tempo, il Dna risultò appartenere ad un uomo e venne confrontato con circa 160 profili genetici, ma non con quello di Agostino, per questo oggetto dell’esame attuale.

“Osserviamo oltretutto – valutano al riguardo i difensori del 61enne – che è stato effettuato anche confronto del DNA del nostro assistito con quello delle tracce rinvenute su altri oggetti repertati”, trovati all’epoca sulla scena del delitto, e “in nessun altro caso v’è corrispondenza con il profilo genetico del signor Agostino”. L’udienza per l’esame dell’esame condotto in incidente probatorio è fissata per il prossimo 3 febbraio “e in quella sede potremo richiedere chiarimenti e formulare eventuali osservazioni”.

Assieme ad Agostino, nel “cold case” recentemente tornato d’attualità (la prima indagine fu archiviata nel 2014), risultano indagati la donna che allora era vicina alla vittima, Cinzia Guizzetti, il suo ex marito Armando Mammoliti, oltre al pregiudicato Domenico Mammoliti. A condurre alla riapertura del caso sono stati elementi nuovi contenuti in un’annotazione trasmessa alla Procura della Repubblica dai Carabinieri di Châtillon/Saint-Vincent. Il fascicolo è stato affidato dal procuratore Paolo Fortuna ai pm Luca Ceccanti e Manlio D’Ambrosi.

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