La maggior parte dei 30 indagati nell’ambito di un’operazione antibracconaggio del corpo forestale valdostano hanno chiesto di poter patteggiare o di essere giudicati con riti alternativi. Questa mattina, infatti, davanti al gup di Aosta, Giuseppe Colazingari, si è svolta l’udienza preliminare.
I legali degli indagati hanno formalizzato le richieste di patteggiamento, che vanno da quattro mesi a 18 mesi, oltre a quelle di rito abbreviato. L’udienza è poi stata aggiornata al 19 gennaio dove verranno sentiti i testimoni per le richieste di abbreviato condizionato, mentre tutte le sentenze si avranno il 2 febbraio.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Pasquale Longarini, era iniziata nell’agosto del 2007. Nel mirino dei forestali erano finite 36 persone. Durante l’intera operazione erano state
sequestrate armi, alcune con matricola abrasa, silenziatori, cannocchiali con lenti a raggi infrarossi oltre a cartucce e in alcuni casi anche candelotti di dinamite. Nelle abitazioni di alcuni degli indagati erano state trovate anche pelli di animali protetti e nei congelatori tranci di selvaggina.
Le accuse vanno dalla detenzione abusiva di armi comuni da sparo, all’alterazione delle caratteristiche meccaniche delle armi, alla detenzione illegale di munizioni.