Patteggia quattordici mesi l’autore della tentata rapina alla tabaccheria di Pollein
Il desiderio di trascorrere meno tempo possibile in carcere, dov’era in custodia da circa un mese e mezzo, ha condotto Mattia Perazzone – il 23enne di Saint-Marcel arrestato dai Carabinieri perché autore della tentata rapina alla tabaccheria di Pollein – a scegliere la strada del patteggiamento. Stamane, si è quindi visto infliggere dal Giudice per l’udienza preliminare Eugenio Gramola quattordici mesi di reclusione. La pena è sospesa, subordinatamente al fatto che il giovane presti un periodo di lavori di pubblica utilità presso un ente ancora da individuare.
Difeso dall’avvocato Valeria Fadda, il ragazzo non ha proferito parola durante l’udienza, alla quale l’accusa era rappresentata dal Pubblico ministero Pasquale Longarini. I fatti risalgono allo scorso 4 giugno. Attorno alle 19, Perazzone era entrato incappucciato nella tabaccheria del Capoluogo di Pollein, poco distante dal Municipio. Aveva puntato all’esercente dietro il banco una pistola, rivelatasi poi una riproduzione, ma questi (il settantacinquenne Mariano Bortolotti) aveva reagito, con l’aiuto di un coltello "Opinel" che tenveva dietro il banco. Il rapinatore si era difeso, colpendo il tabaccaio al capo per tre volte con il calcio della pistola.
Entrambi erano stati quindi ricoverati, per le ferite derivanti dalla collutazione. Perazzone, in particolare, si era presentato autonomamente, alcune ore dopo, all’ospedale di Aosta con una ferita da arma da taglio al tronco. I Carabinieri, che erano già in possesso di alcuni elementi a suo carico (in particolare, legati all’autovettura usata per dileguarsi dopo l’aggressione), avevano quindi operato il fermo, con l’accusa di tentata rapina.
Viste le condizioni del ragazzo, l’udienza di convalida dell’arresto si era tenuta in corsia il 7 giugno, dove Perazzone era piantonato. In quell’occasione, il Gup D’Abrusco aveva deciso per la custodia cautelare, con la traduzione in carcere che sarebbe scattata non appena le sue condizioni di salute lo avrebbero consentito. Nell’imminenza dell’abbandono del "Parini", però, una complicanza ha prolungato il suo ricovero e Perazzone ha così trascorso ancora un periodo nel reparto di rianimazione. Poi, l’ingresso nella casa circondariale di Brissogne, che il giovane lascerà a breve per effetto della sentenza di stamane.