Tre anni e tre mesi di reclusione. E’ la pena inflitta oggi dai giudici Massimo Scuffi, Paolo De Paola e Davide Paladino a Michela Savigni, 48 anni di Aosta, accusata di peculato per essersi appropriata di circa 2.500 euro non versando nelle casse degli uffici postali pagamenti in contrassegno e versamenti in contante.
La donna, dipendente fino al marzo 2012 di Poste italiane, all’epoca dei fatti contestati – dal novembre 2010 all’ottobre 2011 – lavorava negli uffici di Valsavarenche e Nus. La donna sta risarcendo a rate il denaro di cui si era appropriata. Michela Savigni è stata inoltre interdetta dai pubblici uffici per 5 anni e il tribunale ha dichiarato estinto il suo rapporto di lavoro con Poste italiane. L’ex dipendente delle Poste era arrivata a giudizio per peculato, in quanto incaricata di pubblico servizio, a seguito degli ammanchi di cassa registrati.
La difesa di Savigni ha annunciato ricorso in appello.