“Qui non siete graditi”, aggressione verbale e spinte ad esponenti di Fratelli d’Italia
Un’aggressione verbale, con qualche spinta, ai danni di due esponenti di Fratelli d’Italia della Valle d’Aosta, si è verificata nella notte tra sabato e domenica scorsi, 2 e 3 novembre, negli spazi di “Plus”, l’ex Cittadella dei giovani del Comune di Aosta. Nella struttura, si era tenuta la serata conclusiva del festival “FrontDoc”, che prevedeva il concerto dei Meganoidi e un dj set.
“Mi sono recato in Cittadella per caso, dopo cena, non sapevo che evento ci fosse”, spiega Lorenzo Aiello, coordinatore di Fratelli d’Italia per la città di Aosta. L’ex consigliere comunale racconta di essere stato in compagnia di Armando Mascaro, anch’egli rappresentante del partito di Giorgia Meloni nel Consiglio comunale di Saint-Pierre.
I due, in caffetteria, si mettono “a chiacchierare” con il musicista (e leader di “Pays d’Aoste Souverain”) Philippe “Milleret, che si trovava già là. Ad un certo punto, Aiello spiega di venire avvicinato da “una ragazza che non conosco”, che “mi chiede, in maniera anche piuttosto gentile, se posso allontanarmi, perché deve dirmi una cosa”.
I due si spostano nei pressi dell’ingresso della caffetteria e “lei mi dice: – continua Aiello – ‘tu qua non sei una persona gradita, sei un fascio di merda, sei di Fratelli d’Italia’”. L’ex consigliere sostiene di aver risposto “Non credo che me ne andrò” e di aver considerato chiuso così l’episodio.
Poco dopo, però, si avvicina “un gruppo di oltre 10 persone”. Nello spazio antistante la caffetteria, “mi trovo accerchiato – continua il racconto di Aiello – e sono stato buttato a terra. Philippe (Milleret, ndr.) mi ha aiutato a togliermi”. Oggi, “non ho segni sul volto, sono al lavoro”. Non risultano, in generale, feriti, né accessi al pronto soccorso.
Milleret, contattato al riguardo, preannuncia un video con le sue riflessioni sui fatti, ma intanto afferma che “il problema è la violenza, sempre. Io ero rimasto dentro, ma quando ho visto che Aiello aveva otto persone sopra, sono uscito e l’ho aiutato a rialzarsi. Non c’entra nulla l’idea politica, l’ho aiutato come avrei fatto con chiunque altro avesse subito violenza”.
Nel mentre, visto lo scaldarsi degli animi, dalla struttura parte una chiamata al 112. Giungono, sul posto, pattuglie di Carabinieri e Polizia, che lavorano per riportare la calma. L’intervento si conclude con il deflusso dei presenti (quando l’orologio segna circa l’1 del mattino).
Mentre le forze dell’ordine stavano procedendo ad alcune identificazioni dei presenti, un giornalista 42enne aostano – estraneo ai fatti di poco prima – non acconsente al controllo, da parte degli agenti di una Volante, e viene quindi condotto in Questura. Risulta ora indagato per rifiuto di fornire le proprie generalità ed oltraggio a pubblico ufficiale.
Sull’episodio che lo ha riguardato, Aiello spiega che, al momento, non ha proceduto a depositare denuncia, ma “sto valutando, anche rispetto a chi mette in giro ricostruzioni fantasiose”, per cui “sarei andato là per provocare”. Da parte sua, la direzione di ‘Frontdoc’ ha diffuso una dichiarazione in cui si dice rammaricata “per l’accaduto e per il fatto che una festa all’insegna del cinema e dello stare insieme diventi un’occasione di tensioni, in disaccordo con lo spirito inclusivo, partecipativo e democratico che caratterizza la nostra manifestazione che da sempre promuove i valori costituzionali e del confronto civile”.
“Il personale del festival è intervenuto prontamente per bloccare le possibili violenze, dialogando con le parti. – continuano gli organizzatori – Il direttore tecnico in concerto con la direzione artistica ha chiamato le forze dell’ordine per porre fine a ogni incidente. I membri di FrontDoc, in alcun modo collegati a quanto sfortunatamente accaduto, condannano e prendono le distanze da ogni forma di violenza e di discriminazione”.
Anche il sindaco Gianni Nuti, in una nota, interviene “per verità dei fatti”, tenendo a precisare “che nessuna responsabilità può essere attribuita a ‘Plus’”, né “a referenti per conto del Comune di Aosta o in qualche modo legati all’Amministrazione”, né tantomeno “al personale che gestisce gli spazi della struttura che invece, come risulta dai primi riscontri, si è adoperato per calmare gli animi”. Insomma, una “bagarre” tra avventori, della quale si sta occupando ora la Digos della Questura di Aosta.
Le reazioni politiche
Ad esprimere solidarietà ad Aiello e Mascaro, in primis, sono gli stessi esponenti di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta, in un post pubblicato sui social: “Un episodio gravissimo di intolleranza politica avvenuto in un luogo pubblico per cui ci attendiamo un’immediata unanime condanna insieme alle sanzioni della giunta comunale verso i responsabili. Solidarietà ai nostri Lorenzo Aiello e Armando Mascaro”.
Sempre da FdI, ma a livello nazionale, arriva una nota di Carlo Fidanza, capodelegazione del partito al Parlamento europeo: “Totale solidarietà e vicinanza agli amici Lorenzo Aiello, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Aosta, e Armando Mascaro, nostro consigliere comunale a Saint-Pierre, che sabato sera sono stati violentemente aggrediti da decine di militanti antifascisti durante un evento culturale promosso dal Comune”.
“Insulti, spintoni, sputi, calci e pugni: quello che è successo ad Aosta è vergognoso e preoccupante perché riflette un clima d’odio che tutti, soprattutto a sinistra, devono avere il coraggio di condannare fermamente – ha aggiunto Fidanza –. A furia di dipingere come mostri chi la pensa diversamente dal Pd, qualcuno può passare alla violenza fisica come è successo ad Aosta contro gli esponenti di Fratelli d’Italia e persino contro chi era in loro compagnia. Se chi avvelena i pozzi non si ferma, episodi come quello di sabato saranno sempre più frequenti e questo non possiamo accettarlo”.
“Aggrediti perché di Fratelli d’Italia – scrive invece su Facebook il deputato e responsabile organizzazione di FdI Giovanni Donzelli –. Riconosciuti come appartenenti al partito di Giorgia Meloni e quindi picchiati con inaudita violenza. Qui non siete graditi voi della Meloni. Siamo antifascisti. Gettati a terra e presi a calci. La Schlein e gli esponenti del Pd condannino senza ambiguità i giovani di sinistra che ad Aosta hanno violentemente aggredito esponenti di Fratelli d’Italia e chi era in loro compagnia. A sinistra dovrebbero aver capito che fomentare odio non porta voti, ma purtroppo rischia solo di portare violenza. Solidarietà a Lorenzo e Armando”.
A prendere posizione è anche Pays d’Aoste Souverain, in una nota firmata dal responsabile politico Christian Sarteur: “Il pensiero Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo di Evelyn Beatrice Hall, frase erroneamente attribuita a Voltaire, sabato 2 novembre scorso alla Cittadella è venuto a mancare – si legge -. Quando si impedisce a una persona di frequentare luoghi pubblici è fascismo. Triste e paradossale che l’epurazione sia avvenuta da ignoranti sinistroidi ai danni di un quieto rappresentante della Destra. Lodevole che nella concitazione dell’aggressione a frapporsi tra le parti sia stato un rappresentante di Pays d’Aoste Souverain, movimento agli antipodi di Fratelli d’Italia, ma rispettoso della democrazia e soprattutto della persona“.
La solidarietà del Comune di Aosta
“Siamo profondamente dispiaciuti e rammaricati di quanto accaduto, indipendentemente dalle responsabilità che andranno accertate da chi di dovere – scrive in un comunicato il sindaco di Aosta Gianni Nuti –. Da sempre questa Amministrazione ha condannato e condanna ogni forma di intolleranza, di discriminazione e ancor più di violenza, sia verbale sia fisica, a prescindere da qualsiasi altra considerazione. Già nella giornata di ieri, l’assessore Tedesco ha personalmente sentito l’ex consigliere comunale Aiello per esprimergli solidarietà a titolo personale e a nome dell’Amministrazione comunale che gestisce il progetto Plus”.