Scuola, 39 precari si rivolgono al giudice del lavoro per vedersi riconoscere gli scatti retributivi

39 insegnanti hanno presentato ricorso, sostenuti dallo Snals, chiedendo in via principale di vedersi riconoscere da parte della Regione l’anzianità lavorativa maturata dall’inizio del rapporto di lavoro.
Cronaca

A un anno dalla sentenza della Corte di Giustizia europea che ha condannato l’Italia in tema di assunzioni reiterate a tempo determinato, i docenti precari tornano a rivolgersi al giudice del lavoro.
39 insegnanti hanno presentato ricorso, sostenuti dallo Snals, chiedendo in via principale di vedersi riconoscere da parte della Regione l’anzianità lavorativa maturata dall’inizio del rapporto di lavoro e, quindi gli scatti retributivi di anzianità riconosciuti al personale di ruolo oltre all’inserimento immediato nella posizione retributiva corrispondente. Il ricorso chiede inoltre di dichiarare l’illegittima sequenza di contratti e quindi l’assunzione dei ricorrenti a tempo indeterminato

“La sentenza della Corte europea” spiega Alessandro Celi dello Snals “dice chiaramente che non ci può essere un diversità di trattamento fra gli assunti a tempo determinato e indeterminato. Un precario che lavoro da 20 anni deve essere pagato quanto un docente di ruolo che ha la stessa anzianità di servizio mentre oggi c’è una differenza di un migliaio di euro”.

Gli scatti che i ricorrenti chiedono di vedersi riconoscere vanno da 2mila a 15mila euro, a seconda degli anni di precariato. Se la Regione dovesse essere condannata dovrà sborsare, solo per l’anzianità lavorativa maturata, 250mila euro più interessi legali e rivalutazione monetaria.

L’udienza davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Aosta si terrà il 19 febbraio. L’Amministrazione regionale nei giorni scorsi ha deciso di costituirsi in giudizio affidando la difesa all’avvocato Paolo Tosi.

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