Sono piemontesi i due scialpinisti uccisi dalla valanga sul Rutor. Indagata la guida alpina

20 Aprile 2016

Gli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza hanno concluso le operazioni di identificazione dei due scialpinisti travolti e uccisi dalla valanga staccatasi stamattina poco sotto la vetta del Rutor. Si tratta di Franco Giuliano, 67 anni, di Mezzenile (in provincia di Torino) e Piero Gillodi, 59 anni, di Cellio (Vercelli).

I corpi dei due scialpinisti sono stati trasportati e composti – dopo il recupero in quota da parte del Soccorso Alpino Valdostano – nella camera mortuaria del cimitero di Courmayeur. Secondo la prima ricostruzione dell’accaduto, la massa nevosa si è staccata quando i due erano a meno di cento metri dalla cima del ghiacciaio, a circa 3400 metri di quota, non lontani dal rifugio Scavarda, in Valgrisenche.

Decisamente ampio, oltre cento metri, il fronte del distacco. La pendenza del versante e la tipologia della neve (che, a causa anche dell’escursione termica di questi giorni, presenta uno strato sabbioso) hanno reso impossibile, per i due, riuscire a evitare la caduta. La valanga li ha trascinati per circa 500 metri verso un costone di roccia, dal quale sono precipitati per un centinaio di metri. I traumi riportati nell’impatto sono risultati fatali per entrambi.

Assieme ai due piemontesi, nell’ascensione, erano impegnati anche un terzo compagno e una guida alpina di Alagna, Nicola Viotti di 41 anni, ora indagato per omicidio colposo. La loro posizione, al momento del distacco, però era più arretrata e proprio questo ha consentito loro di salvarsi, perché la slavina li ha appena sfiorati. La Guardia di Finanza, cui sono state affidate le indagini sull’accaduto, ha raccolto le loro testimonianze.

Quella caduta oggi è la terza valanga in altrettanti giorni. Lunedì, sempre in Valgrisenche (ma sotto la punta Bassac), ha perso la vita una donna francese, mentre ieri il distacco è avvenuto nel massiccio del Monte Bianco, nel couloir Bonatti del Petit Mont Blanc. A farne le spese è stato un trentaseienne francese, che è ora ricoverato nel reparto di rianimazione del “Parini”. Il rischio di caduta valanghe è 3 (marcato) nell’intera regione.

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