Spaccio di cocaina in media e bassa Valle, quattro arresti

09 Maggio 2024

Cocaina ad un prezzo dai 70 ai 120 euro a dose, a seconda del peso, andata ad oltre quaranta acquirenti, nei principali centri della media e bassa valle, da Châtillon ad Arnad. E’ la “fotografia” risultante da un’indagine dei Carabinieri e della Procura della Repubblica iniziata alla fine della scorsa estate e culminata, alle prime ore di oggi, giovedì 9 maggio, in quattro arresti per spaccio (uno con custodia cautelare in carcere, gli altri ai domiciliari). Per altrettanti indagati, per la medesima accusa, il Gip Davide Paladino ha invece disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta ha consentito all’Arma di leggere una variazione degli equilibri nella cessione dello stupefacente in quella zona della regione. Sotto la lente d’ingrandimento dei militari era infatti finito inizialmente Mattia Alliod, 36enne di Saint-Vincent (oggi ai domiciliari). Per gli inquirenti, la sua attività di smercio era “ben avviata”, ma nel corso delle indagini è risultata perdere volume. Il perché è stato individuato dai Carabinieri nel sopravvento, tra Saint-Vincent, Châtillon e nel verreziese, di un gruppo di albanesi, stabilitisi a Champdepraz, che, dopo un’iniziale collaborazione, avrebbero acquisito autonomamente il controllo del mercato.

A tirare le loro fila, per la Procura (il fascicolo è affidato al pm Manlio D’Ambrosi), era il 32enne Armand Losi. Si trova in carcere: lo scorso febbraio era stato fermato a Saint-Vincent in auto e trovato con 100 grammi di cocaina in un sacchetto nascosto in un sedile. Stando alle indagini dell’aliquota operativa del Nucleo radiomobile, a coadiuvarlo nelle cessioni, con frequenza settimanale, erano la moglie Gentjana Losi (28 anni) e il connazionale Gentian Troplini (41 anni). Entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari, accusati di spaccio in concorso con il già arrestato. Nell’operazione scattata all’alba è entrata in azione una quarantina di militari.

Dalle investigazioni è, inoltre, emerso che una verreziese, per far fronte ai pagamenti dovuti ad Armand Losi per cessioni di stupefacente, non disponendo a volte del denaro sufficiente, si è resa disponibile a coadiuvare sia lui, sia la moglie o Troplini, nello spaccio, mettendo anche a disposizione la propria autovettura. E’ destinataria, quale indagata per spaccio, dell’obbligo di presentazione quotidiana alla caserma dell’Arma, così come altri due residenti in bassa Valle da cui risulta avere acquistato cocaina, e un quarto uomo, che le indagini hanno delineato come “pusher”, sempre nella stessa area.

Il volume d’affari degli indagati, seppur non tutti collegati tra loro, è stato stimato dai Carabinieri in circa 100mila euro al mese. Nel corso dell’operazione, oltre allo stupefacente trovato a Losi, è stata sequestrata una decina di dosi di cocaina, assieme a del contante, ritenuto provento dell’attività illecita. Nell’indagine sono coinvolti anche un altro cittadino italiano ed un bielorusso, sempre residenti in Valle. Sono indagati a piede libero. Per gli inquirenti, si approvvigionavano di stupefacente nell’eporediese.

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