Truffe: si finge addetto al controllo del gas, condannato a due anni

24 Novembre 2015

"Aveva un cartellino e continuava a dire di dover controllare il gas, ma io gli ripetevo che non c’era nulla da verificare". È l’inizio della testimonianza di un’anziana aostana, nel processo in cui Rdoin Mahzal, 20 anni di Brescia, è stato condannato oggi a due anni di reclusione per violazione di domicilio.

Il giovane si era presentato al domicilio della donna il 7 marzo 2014. Lei ha aperto, restando sull’uscio, mentre era al telefono con il nipote. Capito che si trattava di una potenziale truffa, ha passato quel ragazzo al parente all’altro capo della linea: "O te ne vai – ha intimato il parente – o arriva la polizia".

L’impostore non solo non ha desistito dal suo intento, ma ha spostato l’anziana, prendendola per le spalle, ed entrando in casa, dove pochi minuti dopo è stato fermato dagli agenti della Questura, allertati dal nipote.

Per quei fatti, nell’udienza di stamane, l’accusa ha chiesto una condanna ad otto mesi di reclusione. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Vaccino, si è soffermato sull’assenza di danno (e di querela), sostenendo che ciò fosse motivo sufficiente per un "non luogo a procedere".

Il giudice monocratico Marco Tornatore non ha creduto alla tesi difensiva, condannando l’imputato a una pena ben più alta della richiesta del pubblico ministero. Mahzal, in ragione della sua recidività, non potrà fruire della sospensione condizionale della condanna.

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