Voto di scambio: le intercettazioni contro i cugini Perrin sono inutilizzabili

25 Novembre 2015

Le intercettazioni contro Davide Perrin e il cugino Fulvio sono inutilizzabili. Il gup Colazingari ha accolto, stamattina, l’eccezione sollevata dai difensori dei due imputati, perché gli atti sono relativi ad altro procedimento.

"Siamo molto soddisfatti". È il commento degli avvocati Alberto Varallo e Ascanio Donadio sulla decisione assunta stamane dal gup Giuseppe Colazingari nell’udienza preliminare tenutasi per valutare le posizioni, tra gli altri, dei due cugini di Torgnon, imputati, in concorso tra loro, di voto di scambio.

Il team difensivo ha sollevato un’eccezione sull’utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche a carico dei due cugini, perché relative ad altro procedimento, cioè il filone principale dell’inchiesta "Declino", legato a tentativi di estorsione.

L’accusa a carico di Fulvio e Davide Perrin resta quindi in piedi, ma contro di loro non potra essere usato il contenuto delle telefonate intercettate e contestate. Gli avvocati dei due imputati hanno richiesto quindi l’ammissione al rito abbreviato. La prossima udienza si terrà il 13 gennaio.

Secondo i Carabinieri Perrin, secondo escluso nelle file dell’Uv alle scorse elezioni regionali, per il tramite di suo cugino, sei giorni prima delle elezioni consegnò 1.000 euro a Cosimo Lippo dietro la promessa di voti. Assieme a Perrin la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per il cugino Fulvio Perrin, 30 anni e per Lippo, 38 anni, imputati per reati elettorali.

Il denaro, hanno appurato i carabinieri, fu consegnato nel pomeriggio del 20 maggio 2013 da Fulvio Perrin a Cosimo Lippo, in un parcheggio di Nus. L’inchiesta è stata coordinata dal pm Pasquale Longarini e supervisionata dal procuratore capo di Aosta Marilinda Mineccia. Il coinvolgimento di Perrin è arrivato dopo un’intercettazione nell’ambito di un’altra inchiesta sulla lotta tra due gruppi – uno guidato da Cosimo Lippo, residente ad Aosta e originario di Taranto, l’altro dai due fratelli albanesi Bardh Prendi, 34 anni e Blerim Prendi, 29 anni, di Quart – che, anche mediante estorsioni, volevano ottenere la gestione del night club "Petra club" in via della stazione a Chatillon.

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