Augusta Prætoria torna in vita nei disegni di Corni

23 Luglio 2014

Dalle mani e strumenti da disegno di Francesco Corni prende vita l’antica Augusta Prætoria con i suoi monumenti. Ciò che oggi è patrimonio storico e artistico valdostano attraverso la suggestione e la qualità evocativa dei disegni di Francesco Corni torna alla sua interezza e porta agli occhi del pubblico la grandezza e la suggestione di Aosta come città romana di assoluto interesse che conserva, caso unico al mondo, una cinta muraria pressoché integra e fondamentali testimonianze monumentali, dal teatro al criptoportico forense.
Tutto questo fa sintesi, infatti, nella mostra “Augusta Prætoria. Disegni di Francesco Corni” organizzata dall’Assessorato regionale alla Cultura nell’ambito delle manifestazioni del Bimillenario della morte dell’imperatore Giulio Cesare Ottaviano Augusto.

Il percorso espositivo, visitabile dal 25 luglio al 19 ottobre 2014, propone una serie di riproduzioni in grandi dimensioni dei disegni di Corni e di alcuni plastici di Augusta Prætoria che ne danno un approfondimento ulteriore. La mostra è idealmente introdotta dalle immagini di grandi dimensioni che il Comune di Aosta ha collocato sotto i portici di Piazza Chanoux. Alcuni pannelli riproducenti i disegni di Corni saranno visibili anche all’interno del criptoportico forense, per promuovere e completare la mostra all’Hôtel des États. «Le dettagliate ricostruzioni visive di Corni – sottolinea l’Assessore Emily Rini – sono particolarmente apprezzate dal pubblico per la loro efficacia comunicativa e per la qualità artistica. Ritengo che la mostra possa rappresentare una suggestiva occasione per avvicinarsi alla storia bimillenaria di Augusta Prætoria, anche alla luce delle recenti indagini archeologiche svolte dalla Soprintendenza negli ultimi anni».

Quella di Corni per l’Aosta romana è una passione datata che lo ha accompagnato nel tempo, fino ad oggi, con continui aggiornamenti frutto delle nuove scoperte e studi avvenuti in questo ambito. Nel 1975, infatti, uscito dalla scuola dell’archeologo svizzero Charles Bonnet, si forma come disegnatore e rilevatore archeologico per la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d’Aosta. Dal 1975 si dedica alla documentazione dei beni culturali e ambientali, prima come rilevatore nei cantieri archeologici, poi come autore di libri illustrati. Dal 1980 ha collaborato con diverse Soprintendenze archeologiche italiane, tra cui Milano, Sassari e Ancona, fornendo materiale didattico per mostre, pubblicazioni e audiovisivi. Dal 1986 ha collaborato con i periodici “Bell’Italia”, “Bell’Europa” e “Antiquariato”. Le sue tavole sono comparse su riviste straniere divulgative come “Rutas del Mundo”, “Mediterranée Magazine”, “Meridien”.
 

Exit mobile version