Beatles, Rolling Stones e Celentano nella ‘Tribù dei Visilunghi’ di ‘Etto’

Inaugurata la mostra 'Etto e la Tribù dei Visilunghi' nella Sala espositiva dell'Hôtel des Etats di Aosta. Un viaggio tra i protagonisti 'allungati' della musica degli anni sessanta.
Il pittore valdostano "Etto" Margueret
Cultura
La “Tribù dei Visilunghi” del pittore valdostano Ernesto Magueret, ormai noto come "Etto", continua a crescere e in occasione della “Beatleseason”, organizzata dall'Assessorato regionale alla Cultura, John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr oltre ai Rolling Stones, rappresentano le “new entry”. Nella personale di Etto Margueret “Etto e la Tribù dei Visilunghi” inaugurata giovedì 28 febbraio nella Sala espositiva dell’Hôtel des Etats di Aosta, il pittore ci parla degli anni ’60 e, in special modo, dei Beatles, ovvero dei quattro che dominarono la scena della pop music fino al 1970, influenzarono addirittura la moderna pop art ed incisero, in virtù del successo mediatico, sui gusti, la moda e il costume non solo dei giovani. Etto li mette insieme, in un dipinto commemorativo dei loro successi discografici, e li presenta su diverse tele come protagonisti divisi, oppure in coppia. Ad arricchire questo viaggio nel tempo non manca Adriano Celentano, il “molleggiato” e i Rolling Stones (“Pietre Rotolanti”), i concorrenti per eccellenza dei Beatles, famosi per il loro rock provocatorio e aggressivo.
 

La deformazione dei volti, l’allungamento, costituiscono il  veicolo espressivo del pittore, una tecnica indispensabile alla messa a punto dell’indagine psicologica. Uno stile che Etto sviluppa a partire dal 1994, dopo che una malattia lo costringe a rimanere a casa “ e per non impazzire – scrive il pittore nelle ultime pagine del catalogo bilingue in francese e italiano contenente le riproduzioni di tutte le opere esposte – riprendo i pennelli e la mia attrezzatura da pittore”. Margueret, infatti, divide la sua passione e arte con l’attività di ristoratore a “La Chaumière”, locale aperto dopo il ritorno in Valle nel 1972 e che lo ha sempre occupato molto portando via tempo alla sua passione pittorica. Il pittore, nato nel 1929 a Saint Rhemy en Bosses, nel 1947 emigra a Parigi dove, nel tempo libero, si reca a Montparnasse, Montmartre, Place du Tertre ad osservare i pittori all'opera “en plein air”; la vena artistica è nata proprio qui occupando le giornate libere a carpire i segreti e le tecniche di questi artisti.

 
Tra tutti Etto crea un legame particolare con il pittore parigino Alphonse Perron,un maestro nella tecnica del ritratto – scrive ancora il pittore – che nelle tante ore passate al suo umile atelier, mi ha dato non solo lezioni di pittura a olio ma anche lezioni di vita e filosofia”. La prima esposizione di Etto fu nel 1964 alla “Mairie de Montrouge”. Da allora le sue personali hanno girato l’Italia, Francia, Svizzera fino ad arrivare a Praga, ma non solo.

 

Ernesto Margueret, cerca di caratterizzare i protagonisti delle sue tele, ma vuole restituirne  l’aspetto noto e pubblico, in qualità di pittore che interagisce, studia e dialoga, non di fotografo condizionato dall’obiettivo. L’esposizione si inserisce nella "BeatleSeason", che raduna le iniziative collaterali legate alla grande mostra “Arrivano i Beatles. Storie di una generazione”.
 

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