“Io, dalla stanza 6”: il nuovo romanzo di Carlo Curtaz punta i riflettori sull’alcolismo

18 Dicembre 2021

Un libro per “togliere la polvere da sotto il tappeto”. Una polvere fitta e spesso dimenticata: quella costituita dalle tante generazioni di alcolisti che hanno popolato la Valle D’Aosta e non solo, che nel nuovo libro di Carlo Curtaz, presentato ieri sera alla Maison Gargantua di Gressan, emergono da sotto il tappeto e prendono la parola.

Tre di loro, Antonio, André e Onorina, sono infatti i protagonisti del romanzo Io, dalla stanza sei, che a nome di un’intera categoria rivelano le sofferenze, frustrazioni e incomprensioni che li hanno condotti alla bottiglia. Curtaz, avvocato, già consigliere regionale, si limita a osservarli dall’esterno, come se fosse presente anche lui nella stanza numero 6 dell’ospedale Beauregard, reparto di gastroenterologia, dove i tre sconosciuti sono ricoverati e destinati a rivelarsi l’un l’altro le loro vite.

Niente moralismo, anzi, anche un po’ di leggerezza, per non cadere in giudizi fatti col senno di poi e per lasciare al lettore tutte le riflessioni del caso. L’obiettivo è un altro: fare un po’ di pulizia sotto al tappeto dell’ipocrisia e puntare il riflettore su quelle verità note a tutti e che proprio per questo non stupiscono più, come il primato nazionale di consumo di alcol che la Valle D’Aosta anno dopo anno conquista tristemente. “I protagonisti sono tre persone in fin di vita che, trovandosi l’uno affianco all’altro in una camera d’ospedale, raccontano come la loro vita sia scivolata verso l’alcolismo”, spiega Curtaz. “Non si tratta però di un romanzo angosciante e ho voluto chiudere con un epilogo che lasciasse un po’ di ottimismo”. 

Edito da Le Château, il libro sarà presentato nuovamente ad Aosta in date ancora da definire. 

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