Avviato l’iter per la costruzione del piano di politiche del lavoro “condiviso”

Mercoledì in Cittadella dei giovani l'evento di lancio. Fra maggio e giugno sono in programma una serie di seminari dedicati. A settembre arriverà il nuovo piano.
Evento lancio piano politiche del lavoro
Economia

L’ultimo piano di politica del lavoro risale al periodo 2012-2014. Negli anni peggiori della crisi economica la Valle d’Aosta non ha avuto a disposizione uno strumento “essenziale” di lotta alla disoccupazione. Anche il tavolo delle politiche del lavoro da novembre 2017 non viene più convocato.

Per recuperare il tempo perso, coinvolgendo i portatori di interesse regionali, l’Assessorato alle politiche del lavoro ha avviato mercoledì in Cittadella dei giovani un processo partecipativo di costruzione del nuovo Piano Politiche del Lavoro, per il triennio 2020-2020.

“L’evento ha voluto essere il primo passo  – come ha evidenziato l’Assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Luigi Bertschy nella sua introduzione – per permettere alle politiche del lavoro di tornare a essere centrali e attive nella vita della comunità valdostana e per costruire assieme ai portatori d’interesse un piano capace di affrontare le criticità immediate, lo sviluppo regionale nel medio periodo e la strategia nel lungo. L’obiettivo sarà quello di creare un piano concreto, tramite la configurazione di percorsi che potranno essere verificati annualmente e che potranno essere rivisitati in caso di necessità”.

Secondo i dati forniti da Dario Ceccarelli, capo dell’osservatorio economico e sociale della Regione Valle d’Aosta, fra il 2007 e il 2013 il tasso di disoccupazione è cresciuto di 5 punti percentuali, arrivando a toccare l’apice nel 2013 con l’8,3%. Nello stesso periodo il tasso di occupazione si è ridotto del 2.6%. Il mercato del lavoro in questi anni di crisi ha poi cambiato volto, vedendo aumentare la partecipazione femminile e spostandosi sempre più verso il terziario.

Presente all’incontro anche il Professor Pier Antonio Varesi, docente di Diritto del Lavoro all’Università Cattolica di Milano che ha ricordato come il nuovo Piano di politica del lavoro non possa non passare da: l’adozione di una legge comune per i servizi per l’impiego e per la formazione professionale, per permettere di sfruttare le sinergie tra i due comparti, la costruzione di un nuovo assetto organizzativo per i servizi per l’impiego, rifacendosi al modello agenziale già utilizzato in altre Regioni italiane e a livello statale, l’implementazione di un sistema misto pubblico-privato, utilizzando le conoscenze degli enti accreditati ai servizi per il lavoro e alla formazione, in modo da valorizzare il rapporto tra questi due comparti, l’implementazione di una nuova visione per i Centri per l’impiego, che dovranno anche essere orientati ai fabbisogni delle imprese, e, infine, ma non meno importante, il rafforzamento del rapporto con il terzo settore, che potrebbe aiutare i Centri per l’impiego a rapportarsi con i soggetti più fragili. Ovviamente, al centro del ragionamento, vi è la formazione, ritenuta dal professore primo strumento di politica attiva del lavoro.

Dopo l’evento di lancio, sono previsti una serie di seminari dedicati, fra maggio e giugno, con i diversi soggetti portatori di interesse, che, attraverso un percorso di accrescimento continuo, perfezioneranno un documento condiviso, che diventerà la base su cui costruire il nuovo Piano politiche del lavoro. Quest’ultimo, secondo la timeline dell’Assessorato alle Politiche del lavoro vedrà la luce nel mese di settembre. 

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