Coldiretti Valle d’Aosta: “Fontina penalizzata da dazi e etichetta a semaforo”

I dazi USA colpiscono il formaggio valdostano con un versamento di tasse doganali pari al 40% del valore esportato. "La fontina ha una ricetta secolare che non può essere modificata solo per assecondare le richieste delle multinazionali".
Fontina
Economia

Come se non bastassero “i dazi USA, che colpiscono la fontina con un versamento di tasse doganali pari al 40% del valore esportato”, a penalizzare il tipico formaggio valdostano si aggiunge la nuova etichetta a semaforo Nutri-Score. A spiegarlo sono Elio Gasco ed Alessio Nicoletta, direttore e presidente di Coldiretti Valle d’Aosta.

Nutri-Score, introdotta da alcune multinazionali in diversi Paesi dell’Unione Europea, assegna un punteggio sulla base dei valori nutrizionali contenuti in 100 grammi di prodotto, dividendolo in cinque categorie. Si stima che quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) – che la stessa Unione Europea dovrebbe tutelare e valorizzare – verrebbe bocciato ingiustamente sostenendo, con la semplificazione, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo non solo la salute dei cittadini ma anche il sistema produttivo di qualità dei prodotti italiani.

“Si rischia di penalizzare alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, tra cui la fontina”, continuano Gasco e Nicoletta. “La fontina, come tanti altri prodotti valdostani e italiani, hanno una ricetta secolare che non può essere modificata solo per assecondare le richieste delle multinazionali”.

Queste misure, oltre a colpire il Made in Italy, favoriscono il proliferare di imitazioni di bassa qualità. Per questo motivo, a livello nazionale, Coldiretti chiede che vengano finanziati aiuti compensativi ai settori più duramente colpiti.

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