Donnas, la Fiom proclama lo sciopero alla Datalogic. “Non è un’attività essenziale”

Secondo il sindacato l'azienda, che oggi occupa 13 dipendenti, dovrebbe essere chiusa in quanto "non rientra tra le attività produttive “essenziali”.
Datalogic
Economia

Braccia incrociate oggi, venerdì 27 marzo, nello stabilimento “Datalogic” di Donnas. A proclamare lo sciopero di otto ore è a Fiom Valle d’Aosta che denuncia come l’azienda tenga aperta la fabbrica “mascherandosi dietro un codice Ateco che riguarda le realtà, che fanno ricerca scientifica e sviluppo.” Al contrario secondo il sindacato l’azienda, che oggi occupa 13 dipendenti, dovrebbe essere chiusa in quanto “non rientra tra le attività produttive “essenziali”.

“Da quando la produzione di scanner e lo sviluppo di dispositivi di lettura dei codici a barre rientrano nelle attività, che producono beni di prima necessità?” si chiedono la Fiom Cgil Valle d’Aosta e le Rsu Fiom della Datalogic di Donnas, che proseguono: “Peraltro, i ricercatori hanno tutti gli strumenti per portare avanti i loro progetti in smart working. Quello che si fa nella nostra fabbrica, e in misura decisamente più ampia a Bologna, non ha niente a che fare con i codici diramati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per permettere alle aziende di restare aperte”.

Fino al mese di gennaio 2018 l’azienda della Bassa Valle contava quasi una trentina di dipendenti ed era costituita da una parte di ricerca e da un’altra di produzione, poi la decisione dei vertici aziendali di accentrare tutta la parte di produzione a Monte San Pietro (Bologna), avvenuta nel 2018. A Donnas, attualmente, è rimasta la parte inerente alla ricerca.

Ulteriore motivo di scontro con l’azienda: la questione del mancato utilizzo della cassa integrazione “per chi non può lavorare da remoto ma deve stare in fabbrica. Questo senza che i lavoratori perdano giornate di ferie e permessi retribuiti”.

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