Ferrovia, allo studio cinque scenari per collegare Aosta a Courmayeur

Affidato uno studio di prefattibilità per il collegamento ferroviario fra Pré-Saint-Didier e Courmayeur. Fra le ipotesi: una metrotranvia e una funivia.
Economia

Collegare Aosta a Courmayeur con una metrotranvia oppure realizzare al posto delle rotaie una corsia dedicata agli autobus o ancora ripristinare il servizio ferroviario fino a Pré-Saint-Didier collegando poi il paese ad Entrèves con una funivia.

Sono questi alcuni scenari che la società, a cui è già stato affidato il compito di redigere il piano regionale di trasporti, dovrà studiare per arrivare con un’analisi costi-benefici.

Era stata una mozione, approvata nel luglio scorso in Consiglio regionale, a chiedere la predisposizione di uno studio di prefattibilità per il collegamento ferroviario fra Pré-Saint-Didier e Courmayeur”.

L’incarico è stato affidato nei giorni scorsi al raggruppamento temporaneo di Imprese Tps SRL – Airis SRL – Gruppo Clas che dal marzo scorso si sta occupando del piano regionale dei trasporti, oltre che del piano della mobilità ciclistica.

Le società dovranno prendere in esame e comparare cinque scenari alternativi di progetto. Si tratta del prolungamento della linea ferroviaria da Pré-Saint-Didier a Courmayeur; della combinazione ferrovia sulla tratta Aosta/Pré Saint Didier con un “Bus Rapid Transit Low Emission” sulla tratta Pré-Saint Didier/Courmayeur/ Entrèves e della combinazione ferrovia sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier con un impianto di trasporto a fune con sistemi ad ammorsamento automatico sulla tratta Pré-Saint Didier/Courmayeur. Le ultime due ipotesi sono la  trasformazione della tratta Aosta/Pré-Saint-Didier in Metrotranvia extraurbana con prolungamento da Pré-Saint-Didier a Courmayeur (Entrèves) e la dismissione della linea ferroviaria e realizzazione di un sistema BRT (corsie dedicate per i pullman) tra Aosta e Entrèves.

Per ciascuno scenario dovrà esser studiato il percorso, valutata l’attrattività del sistema proposto, i benefici trasportistici che esso è in grado di produrre (traffico sottratto all’auto privata, riduzione della congestione sulla rete stradale, riduzione dei costi di esercizio del TPL automobilistico, riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici). Inoltre dovranno esser stimati i costi di realizzazione e gestione.

La riattivazione della linea ferroviaria per l’Alta Valle, chiusa dal dicembre 2015, così come il suo prolungamento fino a Courmayeur, è uno degli obiettivi della legge regionale 22/2016 “Disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti.”

0 risposte

    1. Quindi vi è la possibilità di un impianto a fune (tipo Pinzolo-Madonna di Campiglio Express) tra Prè e Courmayeur?

  1. Viene da domandarsi perché ogni qual volta si tratti di costruire ferrovie o di ripristinarne l’utilizzo di altre scelleratamente sospese, venga addotta quale motivazione contraria la spesa eccessiva, spesa che, quasi magicamente, diventa giustificabile appieno allorquando si tratti di costruire nuove strade ordinarie, tangenziali, superstrade od autostrade. Occorre restituire alla ferrovia il suo ruolo di cardine dei trasporti terrestri, riequilibrando le percentuali di traporto viaggiatori e merci a favore del ferro, sottraendo utenza alla gomma, da adoperarsi solamente per adduzione o defluenza nei confronti del ferro, almeno per quanto riguarda il trasporto pubblico. Caso mai, si dovrebbero meditare adeguate migliorie infrastrutturali, in maniera tale da assicurare un servizio degno delle località turistiche e collegare la stazione terminale di Pré-Saint-Didier con Courmayeur e con gli impianti sciistici, in maniera da scoraggiare quella pletora di autobus che ammorba la valle o, ancora meglio, tassare gi autobus turistici per quei percorsi effettuabili con maggiore sicurezza, comodità ed economia, in treno.

  2. Il collegamento ferroviario Aosta-Pré-Saint-Didier è già risultato ampiamente non sostenibile. Ripristinarlo comporterebbe costi elevati sia iniziali che di mantenimento.

    La soluzione più logica a mio avviso sarebbe una pista ciclabile lungo le rotaie che avrebbe risvolti positivi sia sulla viabilità (i ciclisti non transiterebbero più sulla strada statale) che turistici (seguendo l’esempio della cicloturistica aperta quest’anno lungo il lago di garda)

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