Fondi Gal, le aziende agricole “snobbano” il bando sulle filiere corte

Il bando finalizzato alla creazione e allo sviluppo di filiere corte e mercati locali ha raccolto solo tre proposte progettuali, di cui due finanziate, per una spesa complessiva di 129mila euro a fronte di uno stanziamento di 1 milione di euro circa.
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Economia

La dotazione finanziaria complessiva per la programmazione del Gal Valle d’Aosta 2014/2020 ammonta a più di 7 milioni di euro. Ad oggi, ad poco più di un anno dalla fine della programmazione, i soldi impegnati su progetti approvati, però, sono solo 329mila euro. Una cifra che corrisponde ai contributi che verranno erogati per progetti presentati sui due primi bandi pubblicati dal GAL Valle d’Aosta a febbraio 2019.

Le due iniziative del GAL invitavano, di fatto, le aziende a presentare progetti di cooperazione e sviluppo. Il primo invito metteva a bando 200mila euro circa per aumentare la visibilità commerciale dei prodotti agroalimentari, attraverso la condivisione di risorse e processi di trasformazione e commercializzazione. La cifra stanziata verrà pressoché esaurita da due progetti: “Samtag Mart. Il mercato del sabato”, con capofila l’azienda agricola Paysage à manger, che punta offrire al pubblico un paniere di prodotti tipici di montagna di alta qualità e “Alta Fontina di alpeggio”, con capofila l’associazione Arpav (Association régionale Propriétaires d’Alpages Vallée d’Aoste), che si propone di aumentare la diffusione e promozione a livello nazionale e internazionale della Fontina DOP d’alpeggio.

Il secondo bando dedicato alla creazione e allo sviluppo di filiere corte e mercati locali non ha, numeri alla mano, raccolto l’interesse delle aziende del settore agricole. A fronte di uno stanziamento importante di 1 milione di euro sono stati presentati solo tre progetti, di due ammessi a finanziamento per una spesa complessiva di 129mila euro. I due progetti sono “F.A. Vd’a – Filiera agricola valdostana”, con capofila Au Potager de Grand-Mère di Mattia Nicoletta, che vuole creare e sviluppare una filiera agroalimentare con prodotti valdostani di alta qualità e l’iniziativa proposta dalla cooperativa La Vallaise che prevede la costituzione di una filiera corta orizzontale della Toma di Gressoney.

“Per noi è difficile a priori sapere come risponderanno le aziende – spiega Marta Anello, coordinatrice del GAL Valle d’Aosta – anche perché è in assoluto la prima volta che in Valle presentiamo questo tipo di misura, è stata una scommessa”. Indubbiamente non hanno aiutato, ammissione del Gal stesso, le procedure complesse, il meccanismo che prevede l’anticipo dei soldi da parte delle aziende e il contributo del 20per cento a carico dei proponenti.

I soldi avanzati, più di 800 mila euro, ora saranno facilmente “dirottati” sui bandi in fase di valutazione del settore turistico dove sono stati presentati progetti per 1 milione e 300mila euro a fronte di una dotazione complessiva di 800 mila.

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