Shiloh di Verrès, scatta il licenziamento per 12 lavoratori

Al posto dell’americana Shiloh approda Teksid società del gruppo Fiat (ora Stellantis), considerata uno dei leader mondiali nella produzione di ghisa e alluminio per il settore automotive, con sedi in Europa, Nord e Sud America e Asia.
Shiloh Industries Italia
Economia

I 70 esuberi annunciati nel settembre 2019 diventano alla fine dodici. Dall’8 luglio dodici lavoratori della Shiloh di Verrès verranno licenziati. “Una brutta notizia” per la Fiom Valle d’Aosta, che ricorda tuttavia come la Pandemia non c’entri nulla.

Nell’autunno 2019 i vertici aziendali di Shiloh avevano annunciato 70 esuberi. Le trattative con i sindacati avevano poi portato all’accordo per la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, a partire dal mese di novembre 2019, che ha coinvolto tutti e 154 i dipendenti. Terminato il periodo di ricorso all’ammortizzatore sociale sindacati e azienda avevano deciso per l’esubero di 55 lavoratori. In questi due anni 43 dipendenti hanno quindi raggiunto delle conciliazioni con l’azienda per la volontaria fuoriuscita.

“Il fatto che da 70 potenziali licenziamenti si sia scesi ora a dodici non è una notizia che ci può rallegrare, ovviamente. Per il sindacato anche solo un posto di lavoro perso è motivo di delusione.  – sottolinea in una nota la Fiom Cgil. La situazione economica e produttiva della società Shiloh non lasciava scampo. Ci si è trovati davanti a un bivio: o 70 licenziamenti tout court (con il rischio di vedere un’altra azienda della Bassa Valle d’Aosta chiudere i battenti definitivamente) oppure provare a mantenere il sito industriale nel comune della Bassa Valle e vedere così subentrare un nuovo gruppo”.

Nuovo gruppo che si è palesato: si tratta della Teksid, che fa parte del gruppo Fiat, considerata uno dei leader mondiali nella produzione di ghisa e alluminio per il settore automotive, con sedi in Europa, Nord e Sud America e Asia.

“Certo che il fatto che a subentrare sia il Gruppo Fiat (Stellantis) ci fa essere prudenzialmente ottimisti – sottolinea Fabrizio Graziola, segretario generale Fiom Cgil Valle d’Aosta -, rispetto a quello che veniva definito un colosso dell’industria produttrice della componentistica per auto (in realtà poi nei fatti non è stato così e il riferimento per niente velato è alla Shiloh). Vogliamo partire dal presupposto che con l’entrata del gruppo Fiat (Stellantis) le commesse potrebbero aumentare e vogliamo crederci, perché nella nostra regione come nel resto del Paese c’è necessità di ripartire. Ripartire dal lavoro non può che vederci soddisfatti, ma sicuramente continueremo a monitorare per salvaguardare i diritti dei lavoratori”.

Rimane il rammarico per non essere riusciti ad arrivare a zero licenziamenti, “perché nella proposta di acquisizione della Teksid è stato messo nero su bianco che la società necessità di 102 persone, altrimenti niente acquisto”.

L’auspicio della Fiom Cgil ora è che Tekdis “applichi il CCNL dei metalmeccanici che offre sicuramente più tutele ai lavoratori rispetto a quello aziendale” e che il confronto sia “costruttivo e trasparente sin da subito”.

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