Coronavirus, Adava e Confcommercio chiedono misure anticrisi

26 Febbraio 2020

Se la Valle d’Aosta è al momento indenne dal virus Coronavirus – nessuno caso positivo è segnalato – le notizie che continuano ad arrivare da tutta Italia, stanno mettendo a dura prova il sistema economico regionale.

Gli albergatori continuano a registrare cancellazioni e disdette, non solo per le prossime settimane, “ma anche per soggiorni da svolgersi addirittura in estate o a primavera inoltrata”. Per questo il Presidente dell’Adava Filippo Gérard chiede al Governo regionale di avviare delle misure anticrisi, suggerendo la sospensione delle rate dei mutui Finaosta (“non escludendo specifici accordi con gli istituti di credito privati”), l’interruzione del pagamento delle imposte, delle bollette e dei contributi fiscali e previdenziali, oltre a specifiche misure destinate a sostenere il lavoro e il reddito dei collaboratori.

Venerdì prossimo è stato convocato il Consiglio politiche del lavoro regionale, in sessione straordinaria, per valutare l’impatto sul comparto produttivo dovuto all’emergenza sanitaria da Coronavirus e i possibili scenari e verificare l’adozione di misure a sostegno dei settori coinvolti.

L’Adava sta lavorando anche a livello nazionale con Federalberghi affinché vengano attivate quanto prima delle misure straordinarie per supportare le aziende e i lavoratori.

A dirsi preoccupata per l’allarmismo ingiustificato” sul Coronavirus è anche Confocommercio Valle d’Aosta.  “Se agli organi di informazione chiediamo responsabilità e attenzione nella diffusione delle notizie – sottolinea in una nota il Presidente Graziano Dominidiato – ci aspettiamo dalla politica rapidi interventi per limitare, per quanto possibile, i danni che le imprese stanno subendo; chiediamo che anche per la Valle d’Aosta venga considerato lo stato di emergenza”.

L’Associazione ricorda come le regioni limitrofe e vicine alla Valle d’Aosta come il Piemonte e la Lombardia abbiano già allo studio provvedimenti a sostegno del comparto produttivo. “La politica valdostana deve avere presente – ribadisce Dominidiato – che la Valle d’Aosta pagherà le ricadute della crisi che la sta investendo, a causa del coronavirus, il pendolarismo ed il turismo di prossimità così come le aziende valdostane che esportano e che importano dall’Italia del nord”.

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