In tempi di crisi si rinuncia ai vestiti, ma non alle vacanze. Ma cresce il mordi e fuggi

12 Giugno 2009

“Quali modelli di sviluppo per le imprese alberghiere in Valle d’Aosta?”, era il titolo della tavola rotonda, organizzata dall’Associazione degli albegatori valdostani, che si è svolta nella serata di ieri, giovedì 11 giugno, nelle sale del Mont Blanc Hotel Village di La Salle. L’incontro era moderato da Federico Visconti, preside della facoltà di Scienze dell’economia ad Aosta. E’ stata un’occasione di confronto tra studiosi, economisti, ricercatori e professionisti del settore.

La crisi economica globale ha reso indispensabile un momento di riflessione. Una crisi che colpisce tutti i settori, anche se il turismo è meno in sofferenza di altri, come ha spiegato Stefano Landi, presidente della SL&A (la società romana che si sta occupando del nuovo Piano marketing della Regione): “Parliamo di crisi, quando nel 2008 il turismo è cresciuto dell’8 per cento, mentre le micro-vacanze sono aumentate del 18 per cento”. Da uno studio svolto sui consumi mondiali è emerso che, in un periodo di crisi, la prima cosa a cui si rinuncia sono i vestiti, all’ultimo posto ci sono le sigarette, seguite dall’alcol e dalle vacanze. “Tre sono i punti fondamentali per gli operatori turistici – ancora Landi -: per prima cosa bisogna capire cosa vuole l’ospite; poi cosa potrebbe offrirgli di più la concorrenza e farlo”.

Nel corso della tavola rotonda è stato presentato anche il libro di Carmine Tripodi, ricercatore all’Università della Valle d’Aosta. Secondo Tripodi il turismo italiano si sarebbe appoggiato troppo sulle immense bellezze artistiche e culturali che il nostro territorio offre, adesso questo non basta più. Silvana Perrucca è apparsa soddisfatta della giornata. La tavola rotonda è stata preceduta dalla riunione dei soci. “Abbiamo un’associazione in continua crescita, che sta coinvolgendo sempre più attori. Da qualche tempo si sono associati i rifugi, a breve si aggiungeranno anche i camping. La volontà è quella di aprirsi a tutte le imprese”.

Interessanti i numeri illustrati da Dario Ceccarelli, capo dell’osservatorio economico e sociale della Regione Valle d’Aosta. Lo studioso ha sottolineato come: “Sono state 10 mila le assunzioni complessive in questo settore nel solo 2008. Di questi 4.500 sono stati assunti come camerieri, 2 mila come cuochi e mille come baristi.

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