Sciopero pubblico impiego, i sindacati difendono la propria azione: “Ha centrato l’obiettivo”

15 Dicembre 2020

“Lo sciopero è un diritto a cui come organizzazioni sindacali non pensiamo minimamente di fare a meno, ancora di più in questo momento di emergenza sanitaria dove tutto viene messo in discussione; non vogliamo assolutamente che si pensi anche solo per un istante di mettere mano a quelli che sono diritti acquisiti dai lavoratori, siano essi pubblici o privati“.

A scriverlo sono, in un comunicato congiunto, le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, in relazione allo sciopero del pubblico impiego dello scorso 9 dicembre.

“Bisogna assolutamente evitare le divisioni – scrivono -, perché queste fanno comodo a chi ha il potere e rischiano di diventare un boomerang per i lavoratori. Come sindacati abbiamo il dovere di far in modo che ciò non accada. Abbiamo visto molti articoli parlare di flop ma secondo noi lo sciopero ha centrato l’obiettivo”.

“Sapevamo già che avremmo avuto un’adesione simbolica allo sciopero del 9 dicembre – spiegano ancora le parti sociali -, consci fin dall’inizio che i servizi essenziali non potessero scioperare e che i numeri non potevano essere elevati, considerati i tanti lavoratori in smart working e che non ci potevano essere adesioni nei piccoli enti locali e Unités. Lo scopo dello sciopero era quello di far capire alle Pubbliche Amministrazioni e al Governo che noi siamo al fianco dei lavoratori pubblici”.

“Abbiamo messo la faccia e le nostre forze – si legge ancora -, perché siamo i loro rappresentanti e in questo momento doveva essere chiaro a tutti che non ci tiriamo indietro se vediamo che ci può essere il pericolo di mettere a repentaglio i diritti dei lavoratori. Ma se questo dobbiamo spiegarlo ai cittadini non è grave, più grave è vedere certe single sindacali affannarsi a gettare fango sulla manifestazione, utilizzando frasi ad effetto, che piacciono tanto a chi cerca di screditare il lavoro degli operatori del settore. Quello che ci amareggia e non poco sono le intimidazioni a livello culturale a cui sono stati sottoposti i lavoratori”.

Una adesione è arrivata anche da chi ha continuato nel suo lavoro: “Abbiamo consegnato 1000 adesivi ai lavoratori pubblici – chiude la nota di Cgil, Cisl e Uil -, che dovevano essere utilizzati come segno tangibile della loro condivisione e solidarietà, ma siamo a conoscenza ad esempio dell’ostruzionismo fatto in ospedale sul fatto di consentire l’apposizione dell’adesivo sulle divise degli operatori. Fa specie infine lasolerziacon la quale l’Usl Valle d’Aosta ha inviato dati di adesione, conditi da dichiarazioni su come le assenze dal servizio siano da attribuirsi ad altri fattori, come a voler dimostrare che in questo sciopero i lavoratori non abbiano creduto. Ci dispiace deludere l’Usl e altri Enti, ma non era quello il nostro obiettivo e il fatto che il Governo nazionale dopo l’iniziativa del 9 dicembre sia tornato indietro sui suoi passi ed abbia aperto un tavolo di confronto vuol dire che il messaggio è passato”.

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