“Alpe non si straccia le vesti per l’agricoltura o il bilancio da oggi, ma lo fa dal 2008, riproponendo i temi di sempre, per abbandonare una agricoltura prevalentemente assistenziale che non dà agli allevatori la possibilità di avviare una programmazione”.
Non gira troppo attorno alle parole Piero Floris, fresco Presidente Alpe, nella conferenza stampa di presentazione dell’appuntamento “Repenser l’agriculture”, un incontro pubblico che si terrà sabato 16 novembre alle 11 presso la Biblioteca Comunale di Saint-Christophe.
Dopo aver ‘ripensato l’autonomia’ al Congresso di poco più di un mese fa, Alpe continua nel suo percorso in nome del rinnovamento, e punta questa volta su un vecchio cavallo di battaglia tanto caro al ‘Galletto’: l’agricoltura appunto.
Una ‘tavola rotonda’ di dibattito aperta a tutti, senza esclusioni di sorta, che vedrà invitate non solo tutte le associazioni di settore ma anche l’Assessore all’Agricoltura Renzo Testolin per fare il punto della situazione in un momento drammatico per il comparto agricolo.
“L’importante – spiega il consigliere regionale Albert Chatrian – è cominciare a mettere ordine e priorità. Negli ultimi cinque anni ci siamo sempre battuti per una semplificazione del mondo agricolo nel quale regna la confusione più assoluta dovuta all’esistenza di troppi enti. È un comparto che ha bisogno di certezze che dalla politica non sono mai arrivate, un impianto che va ristrutturato e che è passato da un finanziamento di 77 milioni di euro nel 2010 ai 17 previsti per il 2014”.
Alpe condanna un sistema di contributi a pioggia consolidatosi negli anni e non più sostenibile, e teorizza una nuova visione dell’agricoltura in Valle attraverso le parole di Emanuele Dupont del Nucleo di Valutazione delle Politiche territoriali della Regione Piemonte: “Ci sono regole che andranno seguite con attenzione in futuro. Il Piano di Sviluppo Rurale programmato per il 2014/2020 prevede accordi di partenariato e non più contributi a pioggia, cosa che costringerà la politica al confronto e a diventare più dinamica, condividendo le proprie scelte con gli allevatori e la società civile. Coi finanziamenti che ci sono si può fare tanto per l’agricoltura, anche a livello di cooperazione, ambiente e sviluppo. La richiesta è quella di fare magari meno cose, ma andare fino in fondo”.
Un nuovo modo di concepire la gestione del comparto agricolo che nei piani del ‘Galletto’ deve farsi di più ampio respiro: “Per Alpe – spiega Albert Chatrian – agricoltura vuol dire anche turismo, ambiente, ‘entretien, prodotti, qualità, tutela ed è soprattutto una priorità, e lo è maggiormente quando la coperta si fa corta”
Un appuntamento quello di sabato prossimo che si muoverà in realtà su un doppio binario: quello della proposta politica e quello della tutela del mondo agricolo: “L’agricoltura non può vivere ‘alla giornata’ – conclude il Presidente Floris – ma attraverso una programmazione. L’opposizione in Consiglio Valle non ha solo un ruolo di controllo ma anche quello di proposta, ed molte usciranno da questo appuntamento. Bisogna rendere gli allevatori più indipendenti sovvertendo questa dipendenza totale dal sistema agroalimentare. Dobbiamo rendere l’agricoltura più legata al territorio ed al turismo per poterla rendere, davvero, un ‘agri-turismo’”.