Annessione alla Valle d’Aosta, Carema pronta a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo
Se da più parti arrivano attacchi alle regioni autonome, viste come privilegi da abolire senza se e senza ma, c’è qualcuno che al di fuori dei confini valdostani, non solo crede ancora nell’attualità della loro specialità ma, anzi, continua a sperare di entrare a farne parte. Carema, primo comune della Provincia di Torino, torna alla carica e progetta un ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, come spiega oggi il quotidiano La Stampa.
Era il 2007 quando il paese, tutto, si recò alle urne per dire si all’annessione in Valle d’Aosta. Un voto popolare che però cadde nel vuoto dopo la disfatta dell’allora Governo Prodi e la sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava cessata la materia del contendere, sui giudizi promossi dalla Regione, contro i disegni di legge costituzionale per il distacco e l’aggregazione.
Carema però non spense mai le sue speranze e in questi anni, assieme ad altri comuni confinanti ha continuato a lottare per entrare in quelle "Speciali" viste come terre promesse.
"Siamo di fronte ad un atto assolutamente anticostituzionale – spiega a La Stampa il Sindaco del Paese, Giovanni Aldighieri – c’è stato un referendum come previsto dalla Costituzione, la popolazione ha fatto una scelta precisa eppure nulla si è mosso".
Dalla Valle d’Aosta in questi anni però è arrivato sempre un No alle richieste annessionistiche e in periodi, come questi, di vacche magre è molto difficile pensare che qualcuno sia ora disposto ad aprire le porte dell’Eden.