Il ruolo delle Regioni nell’ambito dell’Unione europea e il riconoscimento dei territori di montagna, oltre all’esigenza di poter far sentire la voce della Valle d’Aosta a livello comunitario, sono stati i temi al centro del dibattito cui hanno dato voce il Consigliere Luciano Caveri (UV), il Consigliere Capogruppo di Vallée d’Aoste Vive/Renouveau Roberto Louvin, il Consigliere Segretario Enrico Tibaldi (PdL) oltre al Consigliere Raimondo Donzel (PD).
La seduta europea del Consiglio regionale della Valle d’Aosta si è chiusa con l’approvazione all’unanimità del disegno di legge comunitaria regionale 2009, relativo all’attuazione delle direttive dell’Unione europea in materia di ambiente e di servizi nel mercato interno. In particolare, si tratta del documento che modifica leggi regionali in adeguamento agli obblighi dell’Unione europea. Tra le principali novità del documento, diviso in due Titoli, figurano le disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), che rappresentano per la Valle d’Aosta un novità assoluta, e di valutazione di impatto ambientale (VIA).
Il titolo II si concentra in materia di servizi nel mercato comunitario interno, cioè sulle attività economiche non salariate fornite da un prestatore dietro corrispettivo economico. Più in particolare, il testo elenca i principi fondamentali per rendere effettive, nell’ambito del territorio regionale, la libertà di stabilimento e la libera prestazione dei servizi e reca specifiche modificazioni a leggi regionali in adeguamento alla direttiva servizi, eliminando i requisiti incompatibili con il diritto comunitario, quali il requisito della cittadinanza italiana e della residenza sul territorio dello Stato per il prestatore e per il suo personale (e interessa la professione di maestro di sci, le guide e gli accompagnatori turistici, le guide della natura, i maestri di mountain bike e di ciclismo fuoristrada e gli accompagnatori di turismo equestre, la professione di gestore di rifugio alpino).