Atout e limiti dell’Unione Europea al centro del Consiglio Valle

La seduta internazionale europea del Consiglio Valle ha messo al centro della discussione il ruolo delle realtà di montagna all’interno del contesto europeo. Approvato il disegno di legge comunitaria in materia di ambiente e di servizi nel mercato interno
Palazzo regionale
Politica
“Un’opportunità ma anche un limite”. Così il presidente della regione Augusto Rollandin ha aperto la seduta pomeridiana del Consiglio Valle, riunito in seduta internazionale europea. Il Presidente ha evidenziato le importanti risorse finanziarie di derivazione europea a sostegno dello sviluppo. Opportunità che la Valle d’Aosta ha saputo cogliere in questi anni come testimonia la conclusione dell'attuazione dei programmi e dei progetti dell'Unione europea relativi alla politica regionale di sviluppo 2000-2006 che hanno comportato un investimento finanziario complessivo di oltre 335 milioni di euro, co-finanziati per circa il 72% dall'Unione europea e dallo Stato e destinati a più di 2800 progetti.
Allo stesso modo per Rollandin dall’Europa arrivano anche dei limiti che toccano le competenze statutarie in particolare “gli aiuti alle imprese in un territorio caratterizzato da handicap naturali che rendono obiettivamente più difficile e più costoso l'esercizio delle attività produttive". Tra le opportunità è stato evidenziato anche quel tessuto di relazioni transfrontaliere e transnazionali che permettono “di rinforzare i legami storici e culturali o di allacciare nuove alleanze con i territori che presentano delle affinità con il nostro".

Il ruolo delle Regioni nell’ambito dell’Unione europea e il riconoscimento dei territori di montagna, oltre all’esigenza di poter far sentire la voce della Valle d’Aosta a livello comunitario, sono stati i temi al centro del dibattito cui hanno dato voce il Consigliere Luciano Caveri (UV), il Consigliere Capogruppo di Vallée d’Aoste Vive/Renouveau Roberto Louvin, il Consigliere Segretario Enrico Tibaldi (PdL) oltre al Consigliere Raimondo Donzel (PD).

La seduta europea del Consiglio regionale della Valle d’Aosta si è chiusa con l’approvazione all’unanimità del disegno di legge comunitaria regionale 2009, relativo all’attuazione delle direttive dell’Unione europea in materia di ambiente e di servizi nel mercato interno. In particolare, si tratta del documento che modifica leggi regionali in adeguamento agli obblighi dell’Unione europea. Tra le principali novità del documento, diviso in due Titoli, figurano le disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), che rappresentano per la Valle d’Aosta un novità assoluta, e di valutazione di impatto ambientale (VIA).
Il titolo II si concentra in materia di servizi nel mercato comunitario interno, cioè sulle attività economiche non salariate fornite da un prestatore dietro corrispettivo economico. Più in particolare, il testo elenca i principi fondamentali per  rendere effettive, nell’ambito del territorio  regionale, la libertà di stabilimento e la libera prestazione dei servizi e reca specifiche modificazioni a leggi regionali in adeguamento alla direttiva servizi, eliminando i requisiti incompatibili con il diritto comunitario, quali il requisito della cittadinanza italiana e della residenza sul territorio dello Stato per il prestatore e per il suo personale (e interessa la professione di maestro di sci, le guide e gli accompagnatori turistici, le guide della natura, i maestri di mountain bike e di ciclismo fuoristrada e gli accompagnatori di turismo equestre, la professione di gestore di rifugio alpino).

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