Difensore civico, +25% di casi nel 2012. Tante le richieste nell’assistenza sociale

L'incremento riguarda in particolare il settore dell’assistenza sociale (156 casi) ed è legato al taglio dei contributi attuato dagli enti pubblici in risposta alla Spending review.
Politica

Sono stati 450 i casi trattati dal Difensore civico della Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, nel corso del 2012. Rispetto al 2011 le pratiche sono aumentate del 25%. Un aumento che il Difensore civico ha in parte legato alla Spending review e al conseguente taglio ai contributi, soprattutto nel sistema sociale.

"L’incremento rilevato del numero complessivo dei casi trattati – ha spiegato Enrico Formento Dojot – riguarda in particolare il settore dell’assistenza sociale (156 casi) – di cui, principalmente, per provvidenze economiche 38 casi, per emergenza abitativa 27 casi, per edilizia popolare 15 casi, per la previdenza e assistenza 41 casi – e dell’organizzazione, segnatamente in ordine al rapporto di lavoro alle dipendenze dell’Ente pubblico (52 casi)."

I comuni convenzionati con l’Ufficio del Difensore civico sono ad oggi 70 a cui si aggiungono le 8 comunità montane. "Il mio obiettivo – ha sottolineato Dojot – è di arrivare ad avere tutti i comuni convenzionati".

Sul fronte dell’attività di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, il Difensore civico nel 2012 ha trattato 16 casi, di cui 7 definiti nell’anno e 9 non conclusi.

Sulla Casa circondariale, Dojot ha ricordato come, nonostante una capienza regolamentare di 181 detenuti, il carcere valdostano veda oggi ospitati 281 detenuti, di cui 78 italiani, 203 stranieri, 31 tossicodipendenti, 13 ammessi a lavoro esterno, 15 collaboratori di giustizia sottoposti a programma di protezione. L’organico di Polizia penitenziaria è pari a 166 unità – 147 uomini e 19 donne – di cui un commissario, 13 ispettori, 14 sovrintendenti e 138 agenti e assistenti. Sono inoltre presenti 4 educatori e "solo 2 assistenti sociali di cui uno in partner con l’istituto di Novara".

I tagli hanno colpito anche il carcere. In particolare come spiegato dal Difensore civico sarebbero state ridotte le forniture di materiale di pulizia delle celle e di igiene personale dei detenuti. "Ho scritto – ha sottolineato Dojot – stigmatizzando questi tagli perché la pulizia ha a che fare con la dignità della persona e in carcere vi sono persone e non macchine".

 

 

 

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