Poco meno di 50 persone si sono incontrate ieri sera al Cral Cogne di Aosta per parlare del problema che i pendolari ferroviaria della tratta Torino-Aosta sono costretti a vivere tutti i giorni. “Un servizio da terzo mondo”, dice una ragazza dal pubblico. L’incontro è stato organizzato dal Partito democratico della Valle d’Aosta.
Tra gli utenti del treno il sentimento dominante è l’esasperazione, accompagnato a un senso di scoraggiamento. “Non vedo una via d’uscita – dicono dal pubblico – avete detto che la situazione va avanti da più di vent’anni! E non è cambiato nulla?”. Ma le proposte non sono mancate, e in questo senso il confronto è stato utile. Un ragazzo dice: “Secondo me sarebbe da non pagare più il biglietto”; per altri il biglietto va pagato “Ma non esposto quando il controllore lo chiede”. Ma si tratta di azioni illegali.
Erano presenti anche i rappresentanti del Pd di Ivrea, tra cui Maurizio Rossi. “Con chi ce la dobbiamo prendere?”. “Con le Regioni e con Trenitalia, ma le regioni hanno una forte responsabilità – ha spiegato Fabio Protasoni, presidente del Pd della Valle d’Aosta – come partito ci impegnamo per fare pressione sui due governi regionali”. I partecipanti si sono quindi scambiati le mail, si continuerà a parlare della faccenda. E, c’è da scommetterci, continueranno anche i problemi dei pendolari. “La Valle d’Aosta è tagliata fuori dal mondo”, ha sintetizzato Domenico Falcomatà, segretario Cgil. “Meno male che c’è l’aeroporto”, dice ironicamente qualcuno.