Divieto gioco calcio organizzato a squadre, Bertin: “Cartello ipocrita e ad personam”

08 Giugno 2016

“Un cartello ipocrita, antipatico, ad personam, che evoca altri regimi, Sono dispiaciuto che l’Amministrazione regionale si presti a queste situazioni, dovrebbe volare più alto”. Alberto Bertin, consigliere regionale di Alpe porta in aula il cartello “divieto di gioco calcio organizzato” comparso nelle scorse settimane nell’area verde Abbé Henri di regione Tzamberlet. “Chi organizza questi tornei? La Fifa? Blatter?” domanda il consigliere Bertin.

“L’’area non è stata progettata come campo sportivo e quindi tale attività deve essere fatta solo in maniera estemporanea, come da un numero esiguo di bambini o ragazzini” risponde l’Assessore regionale all’Agricoltura, Renzo Testolin “Le attività di pratica sportiva in forma organizzata o di gruppo sono ammesse sono nell’ambito degli spazi appositamente attrezzati, se esistenti”.
Testolin ricorda, quindi, come il cartello sia stato posto dopo le segnalazioni ricevute. “Nell’area si era instaurata l’abitudine di giocare a calcio, da parte di persone adulte, con divise, pettorine e scarpe con tacchetti”.

Un divieto che, ribadisce l’Assessore, “vale per tutti i possibili utenti, senza distinzioni alcuna e senza altre finalità che se da qualcuno ipotizzate, risultano estranee alla volontà dell’Amministrazione regionale”.
Parole che però non hanno convinto Bertin. “La situazione mi rimane poco chiara, anche perché non ha voluto rispondere alla domanda di chi organizza questi tornei, mentre sappiamo tutti che chi utilizza questo parco per giocare a pallone sono i profughi che arrivano in regione, persone che devono essere messe nelle condizioni di fare qualcosa".
 

Exit mobile version