I tempi stringono. E’ questo il mantra ripetuto dalle forze di maggioranza regionali al Leone rampante negli ultimi giorni. Le elezioni politiche si terranno con ogni probabilità la terza o la quarta domenica di febbraio. A chiedere per primi di “accelerare le scelte” è stato il Pdl che ieri con il capogruppo Massimo Lattanzi e il coordinatore Alberto Zucchi hanno incontrato il Presidente della Regione, Augusto Rollandin.
“Sono i tempi che devono determinare delle scelte – spiega Alberto Zucchi – noi stiamo sostenendo in modo leale questo governo ma ora ci aspettiamo che vi siano delle risposte serie e che vengano assunte delle decisioni”. Entro 15 giorni al più tardi le alleanze per le politiche vanno chiuse e il Pdl vuole sapere se sarà della partita.
La questione Pdl ieri sera non è stata affrontata dal Conseil Fédéral, riunitosi a Gressan. L’appuntamento, alla vigilia carico di attese, è stato “come un’estrazione dentaria – sottolinea Luciano Caveri – ovvero una cosa molto rapida e preparatoria al Congresso”.
Nelle due ore circa di incontro i presenti hanno avuto modo di ascoltare l’ex Assessore Laurent Viérin ripercorrere le motivazioni che hanno portato alla sua decisione di lasciare. Il Presidente Ego Perron ha fatto una disamina della situazione regionale mentre il Senatore Antonio Fosson ha accennato a quella nazionale. Proprio da Fosson sono però arrivate le poche scintille della serata. Il Senatore che il 28 novembre scorso aveva scritto una lunga lettera a Perron ha lamentato l’assenza, ad oggi, di risposte da parte dei vertici del Mouvement. “Nessun caso politico – ribatte oggi Perron – il Senatore era assente all’ultimo Comité e quindi gli risponderò personalmente al prossimo”. Nonostante Fosson non abbia voluto diffonderla pubblicamente, la missiva sembra confermare di fatto le denunce di mancanza di condivisione e democrazia all’interno dell’Uv. Accusa quest’ultima intorno alla quale si stanno raggruppando un certo numero di unionisti pronti a preparare un’imboscata a Rollandin o in alternativa a lasciare il Mouvement. Il Presidente della Regione intanto anche ieri sera ha confermato la linea post referendum, scegliendo il silenzio.
A giocare in questo scenario un ruolo non di secondo piano potrebbe essere la Stella Alpina.“Non ci siamo riuniti – sottolinea Francesco Salzone, Capogruppo di Stella Alpina – quindi non posso che esprimere un parere personale su quanto sta accadendo in queste ultime settimane, sia a livello locale che nazionale. Di sicuro la nostra priorità rimane la valorizzazione dei movimenti regionalisti: l’accordo con il Pdl, avvenuto in un momento particolare, ci ha portato senz’altro un ritorno positivo ma ora il quadro è cambiato e mi sembra che sia più che normale guardarsi intorno”. E il riferimento, lo esplicita Salzone, è verso il Partito democratico.
“Condividiamo la necessità di arrivare in fretta a un chiarimento in maggioranza, anche perché le elezioni politiche di febbraio sono alle porte”. C’è attesa, quindi, per l’appuntamento di sabato anche se il vero banco di prova della tenuta della maggioranza regionale potrebbe essere il prossimo Consiglio Valle, del 19 e 20 dicembre. “Sarà fondamentale capire se queste manovre interne sono dovute realmente a fatti personali – conclude Salzone – oppure se la frattura in effetti è più profonda”.