Sarà presentato domani, in Consiglio regionale, il testo di una risoluzione con la quale si impegna il Consiglio a legiferare, entro 15 giorni, sul tema dei finanziamenti ai partiti. La decisione è arrivata dalla Conferenza dei Capigruppo, riunitasi questa mattina.
Il testo, condiviso dalla maggioranza con il voto contrario dell’opposizione, mira a rimodulare i finanziamenti, a garantire una modalità di rendicontazione di questi trasferimenti trasparente e a istituire una revisione esterna di questi bilanci.
"Dopo l’impegno preso a Roma – spiega il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini – siamo arrivati a delle misure concrete perché come Regioni autonome siamo sensibili al problema e ce ne stiamo facendo carico".
Per l’opposizione però il discorso non può essere limitato ai soli finanziamenti ai gruppi. "Come opposizione – spiega Carmela Fontana, Capogruppo del Pd – il discorso andava allargato ai vitalizi e al numero di consiglieri e assessori. Questo provvedimento invece ci sembra un palliativo per rispondere alle polemiche del momento." Dello stesso avviso anche Patrizia Morelli dell’Alpe " In tempi non sospetti – spiega – abbiamo presentato una proposta per ritoccare i vitalizi e i finanziamenti ai gruppi. La risoluzione della maggioranza è di buone intenzioni ma ci aspettavamo qualcosa di più concreto, per questo ripresenteremo oggi in Consiglio la nostra proposta di legge".
Sui vitalizi la Rini promette che si arriverà a toccare anche questi, ma in un secondo momento. "Per quanto riguarda il tema dei vitalizi – aggiunge il Presidente del Consiglio –, è nostra ferma intenzione agire anche in questo settore in modo altrettanto rapido e concreto, attraverso una rimodulazione delle percentuali di contributo. Rilevo comunque che già dal 1999, in tempi non sospetti, il Consiglio regionale aveva effettuato delle scelte all’avanguardia optando per un sistema, che oggi tutti evocano, con il passaggio dal regime della prestazione definita a quello contributivo."
Il Consiglio torna quindi dopo 9 mesi a rimettere al centro dei lavori il tema. Nel dicembre scorso infatti l’Assemblea aveva approvato con 26 voti favorevoli, la riduzione del 10,34% delle indennità spettanti ai consiglieri regionali, una misura comprensiva dell’adeguamento previsto dalla manovra dell’agosto scorso per le indennità parlamentari.
Alpe e Pd in quell’occasione votarono contro la proposta dopo la bocciatura delle due proposte di legge sul contenimento dei costi della politica presentate dal Pd, che puntavano alla limitazione del numero dei consiglieri e al tetto massimo di sei assessori.