Il contributo per l’inclusione sociale è legge

04 Novembre 2015

Con i 21 voti della maggioranza il contributo per l’inclusione sociale e il sostegno al reddito è legge. Il via libera dal Consiglio regionale è arrivato in serata. La minoranza che la scorsa settimana aveva ritirato le proprie firme dal provvedimento si è astenuta con Alpe e Uvp mentre il M5S è uscito dall’aula.

La misura è rivolta alle persone con più di 30 anni, residenti sul territorio regionale per un periodo ininterrotto di almeno trentasei mesi, in possesso della dichiarazione di immediata disponibilità (DID) allo svolgimento dell’attività lavorativa e che hanno sottoscritto il patto di servizio con uno dei Centri per l’Impiego regionali o in alternativa, in possesso di una partita Iva attiva. Nei 5 anni precedenti devono aver prestato attività lavorativa subordinata o aver svolto attività di lavoro autonomo con partita Iva, per un periodo minimo di 365 giorni anche non continuativi e devono avere un Isee non superiore a 6.000 euro.

Il beneficio economico può arrivare fino a 4.400 euro lordi (550 euro al mese) per un massimo di 5 mesi, eventualmente prorogabili per altri tre mesi, dopo una sospensione di almeno un mese, nel caso in cui il patto di inclusione, avviato con esito positivo, necessiti di un ulteriore periodo di tempo per la sua completa realizzazione. Lo stanziamento previsto è di 1,4 milioni di euro.

“Non sarà una misura perfetta ma potrà essere migliorata, non potrà accontentare tutti, ma intanto mette un primo punto fermo e dimostra, come volendo, anche la politica può dimostrare di vivere vicino alla gente, capirla e cercare di aiutarla” ha spiegato in aula la relatrice Carmela Fontana.

Per la minoranza il testo arrivato in aula è stato “snaturato” rispetto alla prima bozza presentata. “Ci rendiamo conto che non sia facile mettere in piedi politiche attive, ma l’assistenzialismo è da superare. Noi dobbiamo riprovare a dare una prospettiva dignitosa a chi ha perso il lavoro e ha esaurito tutti gli ammortizzatori sociali” ha sottolineato Patrizia Morelli di Alpe. Sulla stessa linea Nello Fabbri di Uvp : “Ormai è superato il modo di concedere un contribuito consegnando denaro; sarebbe più opportuno avvalersi di strumenti utilizzabili per entrare nel mondo del lavoro”. Più duri i due consiglieri grillini che hanno definito la legge un “regalo alla tenacia della consigliera Fontana (Roberto Cognetta),  un premio all’ingresso del Pd in maggioranza (Stefano Ferrero).

Critiche al provvedimento sono arrivate anche dai banchi della maggioranza. “Ho dei dubbi sulla possibilità che essa raggiunga l’obiettivo di aiutare il maggior numero di famiglie valdostane, anzi c’è il rischio che sia un sostegno sproporzionato agli extracomunitari" ha detto Leonardo La Torre.

Dai banchi di Stella Alpina è arrivato invece con Pierluigi Marquis l’invito a “semplificare al massimo le procedure per accedere alla misura al fine di dare giusta soddisfazione alle esigenze delle persone cha la stanno aspettando.”
Infine il Presidente della Regione ha ribadito come la "legge non è la soluzione al problema, ma si può immaginare che sia una misura che faccia da ponte se ci saranno le condizioni per favorire lo sviluppo". 

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