La verità di Emily Rini: “La classe dirigente dell’Union non ha voglia di fare un’autocritica”
Promesse, in una nota ed in risposta a molti commenti sui social network, in Consiglio regionale Emily Rini spiega le sue ragioni: l’abbandono dell’Union Valdôtaine, l’approdo a quel Gruppo misto che, di fatto, terrà in piedi – per ora – la maggioranza entrante.
E proprio da questo nuovo esecutivo, Rini, parte: “Questa nuova maggioranza autonomista – spiega – nasce per rispondere a tante richieste della gente, che non può più aspettare. Ho deciso di scongiurare una fase di impasse politica che rischiava di portare la Regione ad una ingovernabilità che la Valle non può permettersi. In quest’aula non tutti hanno promosso delle trattative concrete per dare davvero una risposta dopo il voto”.
L’entrata nella nuova maggioranza suona convinta: “Ho rinunciato a qualsiasi carica apicale – prosegue Rini – e la mia fiducia arriva su temi e punti programmatici condivisi, e diversi ho chiesto fossero inseriti in programma come le misure di integrazione famiglia/lavoro, il nuovo welfare, il potenziamento della Sanità pubblica, l’attenzione alla medicina territoriale. Non rinnego assolutamente nulla, neanche il passaggio che mi ha portato a lasciare l’Union, movimento che mi ha dato tanto e a cui ho dato tanto anch’io”.
Da qui il racconto dell’abbandono: “È stato un passaggio sofferto – chiude Rini -, ma nell’Uv attuale non mi riconosco più. La classe dirigente dell’Union non ha voglia di fare una schietta e necessaria autocritica, con un Congresso straordinario, e manca un clima sereno per promuovere un dialogo serio. Spero davvero che chi ha promesso di rinnovare il ‘Mouvement’ riesca a garantire ciò che ha promesso. Ci sono moltissime persone per bene nell’Uv, che credono in un modo diverso di fare politica”.