La Regione autonoma Valle d’Aosta gode di competenza legislativa statutaria in tema di «scuole di sci». A ribadirlo è la Corte costituzionale nel dichiarare inammissibile il ricorso promosso nel febbraio scorso dall’allora Governo Monti sulla legge regionale 34/2012. In particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva impugnato l’articolo 7, comma 2 della legge che prevede per i maestri di sci provenienti, con propri clienti da Stati membri dell’Ue o extracomunitari la possibilità di svolgere attività lavorativa solo dopo l’accertamento da parte della struttura regionale competente, su proposta e con l’ausilio tecnico dell’Associazione maestri di sci, del possesso, anche sulla base dell’esperienza professionale maturata, di una idonea formazione professionale.
Una norma criticata nei mesi scorsi anche dal gruppo Interski. Il ricorso del Governo contestava in particolare “una restrizione all’accesso e all’esercizio della professione di maestro di sci da parte di cittadini europei già «abilitati» presso altro Stato dell’Unione Europea, di carattere sproporzionato rispetto all’obiettivo di garantire la sicurezza e la tutela del cliente destinatario della prestazione di servizio “
Secondo la Consulta il ricorso dello Stato non specifica “l’eventuale normativa interposta, con la quale siano stati formulati limiti tali da comprimere la legislazione regionale in una materia che lo statuto attribuisce alla competenza della Regione ad autonomia speciale".
Inoltre la norma impugnata, secondo la Corte, è conforme alla disciplina statale, derivante a sua volta dal diritto dell’Unione. Infatti, "l’art. 11, comma 1, del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206 prevede un’analoga verifica delle qualifiche professionali, prima che la prestazione sia compiuta, nel caso in cui l’attività dell’operatore di provenienza comunitaria possa avere «ripercussioni in materia di pubblica sicurezza o di sanità pubblica», come accade per il maestro di sci, la cui attività è caratterizzata da profili di pericolosità per l’incolumità delle persone”