A pochi giorni dalla scadenza del nuovo bando per la gestione dei servizi di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti asilo, la rete antirazzista della Valle d’Aosta esprime in una nota preoccupazione per i tagli praticati.
I costi medi scendono da 35 18 euro per persona (21,35 euro considerando il pocket money, la scheda telefonica e il kit di primo ingresso). E ancora un operatore per 50 persone dislocate in diverse strutture abitative sparse sul territorio, la diminuzione della mediazione linguistica (10 ore a settimana ogni 50 persone) e l’assenza di figure quali lo psicologo e l’insegnante di italiano specializzato nella didattica L2.
Tagli che scrive la Rete “rischiano di vanificare tutti quei progetti di accoglienza di qualità che in questi anni, anche in Valle d’Aosta, non si sono limitati a offrire vitto e alloggio, ma hanno costruito buone pratiche per favorire l’inclusione e sviluppare l’autonomia dei migranti arrivati nella nostra regione”.
Secondo la Rete Antirazzista si riduce così “il servizio di accoglienza a un servizio di parcheggio inerte” e si “rischia di vanificare qualsiasi progetto di integrazione e partecipazione alla vita pubblica, favorendo invece il fenomeno dell’esclusione e della marginalità, con ricadute pesantissime anche sulla gestione delle pubbliche amministrazioni”.
La preoccupazione della Rete antirazzista è anche legata al timore che “possano creare le condizioni per l’inasprirsi dei fenomeni di intolleranza, odio e conflitto sociale”. La richiesta alle Istituzioni è quindi di tenere “in considerazione le esperienze di
buona accoglienza diffuse sul territorio e individuino misure volte a garantire la continuità dei servizi indispensabili per favorire l’inclusione delle persone migranti”.